Con la nascita del nuovo governo, già rinominato “giallorosso” per i colori delle due fazioni politiche, in molti si chiedono che fine faranno le tante promesse e le cose lasciate a metà dal precedente governo Lega-5Stelle: dal decreto sicurezza a quota 100, le piste aperte sono ancora tante, ma su una cosa non dovrebbero esserci dubbi: il Reddito di Cittadinanza non si tocca.
Lo assicura all’indomani del giuramento il neo-sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, in un’intervista al Corriere della Sera. Fraccaro afferma infatti di garantire sulle coperture individuate per coprire l’operazione, garantendo anche per Quota 100.
Reddito di Cittadinanza: cosa potrebbe cambiare
L’accordo tra Movimento e Partito Democratico sembrerebbe escludere stravolgimenti o cancellazioni a quella che è ormai passata alla storia come il cavallo di battaglia dei grillini. Il sussidio, nonostante possa essere considerato come vicino alle posizioni del partito di centrosinistra, potrebbe subire delle modifiche nella cosiddetta “fase due”, quella relativa all’individuazione del posto di lavoro per i percettori del reddito. I navigator infatti, che dovrebbero contribuire in questa ricerca, non sono ancora entrati in piena funzione in tutte le Regioni e ciò potrebbe consentire delle “variazioni in corso d’opera”.
Quota 100: chiusura anticipata?
Nonostante le parole rassicuranti di Fraccaro, alcuni forti dubbi sono sorti in merito alla manovra che prevede il pensionamento anticipato per i lavoratori che abbiano maturato 62 anni d’età e 38 di contributi (da cui il nome “quota 100”). Qualche giorno fa si vociferava infatti di una possibile chiusura anticipata. La manovra è stata introdotta in via sperimentale fino al 2021, ma con la possibilità che l’esperimento si concluda già nel 2020. Lo afferma anche il senatore Dario Stefano, del Pd, che a Radio Cusano Campus ha affermato che l’approccio del suo partito sarà quello di destinare i fondi ad altre tipologie di interventi.
Lotta alla povertà: il Reddito di Cittadinanza non basta
Almeno questo è quanto sostiene il segretario nazionale della CGIL Maurizio Landini, che a Radio Capital ha affermato la necessità di fare di più per sconfiggere la povertà e che in ogni caso per il RdC è necessario fare un tagliando. Infatti, per quanto riguarda il capitolo quota 100 il sindacalista vorrebbe un tagliando per capire chi l’ha presa e per valutare anche le altre misure che vanno messe in campo in tema pensionistico.