Oltre 1500 i candidati che stamattina, presso il complesso fieristico “Le Ciminiere” di Catania, hanno affrontato la prova di ammissione ai corsi a numero programmato locale del dipartimento di Scienze umanistiche; in totale sono più di 800 i posti riservati alle aspiranti matricole, da ripartire nei tre corsi di “Lettere”, “Lingue e culture europee, euroamericane ed orientali” e “Scienze della comunicazione”.
Quella di oggi è stata un’altra giornata di fuoco per le aspiranti matricole, a cui si sono aggiunte le alte temperature registratesi in città e le pratiche burocratiche che fanno slittare i temi di inizio delle singole prove. Per alcuni non era la prima volta, per altri invece è stato il primo impatto in assoluto col mondo universitario catanese.
”La prova è iniziata tra le dieci e mezza e le undici, si è perso tempo soprattutto per lo smistamento tra i padiglioni – racconta Francesca, una studentessa proveniente dall’hinterland – ma nel complesso l’organizzazione è stata buona e con uno staff disponibile”.
La prova in questione è stata gestita dal consorzio CISIA che, differentemente dagli anni precedenti, non ha riservato distinzione per i corsi di laurea, facendo storcere il naso soprattutto ai candidati di Lingue, per i quali non era prevista alcuna sezione dedicata. Cinquanta i quesiti da risolvere in 100 minuti, tra comprensione del testo, logica e cultura generale.
Tuttavia, le lamentele non sono mancate, come sottolinea ancora Francesca: ”La divisione prestabilita dei tempi (per ciascuna sezione del test, ndr) non aiuta, penalizzando soprattutto il tempo necessario alle domande di cultura generale. Per chi ha una formazione di liceo, come me, le domande di cultura generale sono risultate quasi estranee rispetto ai nostri programmi di studio, in cui non sono previste discipline come il diritto penale o l’economia”. Anche altri hanno condiviso l’opinione di Francesca: ”Molte risposte erano anche fuori dal comune, per cui le conoscenze pregresse servivano a poco o niente; nella maggior parte dei casi, abbiamo ragionato sul momento”.
Spesso i libri di testo usati nel percorso scolastico sono la prima risorsa per il ripasso o la preparazione a prove di questo genere: ”I libri del liceo mi sono serviti per la letteratura e per un ripasso di carattere generale – dichiara la studentessa – per poi integrare con le simulazioni prese da libro di preparazione, dato che non sempre si trovano con facilità”.
Riccardo è invece tra gli studenti di formazione tecnica e che hanno optato per l’anno sabbatico, prima di intraprendere la via dei test d’ammissione: ”Mi piace notare come, nonostante tutta l’ansia e la tensione che ci possa essere, si respiri comunque anche un’aria positiva, in quanto ciascuno di noi è qui per lo stesso obiettivo e credere in questo crea anche un senso di competizione”. Tirando le conclusioni, tra una risposta “bianca” per precauzione e più sicurezza negli argomenti ferrati, lo studente conclude: ”Sono sereno e fiducioso. Siamo tanti, è vero ma sapevo a cosa andavo incontro e se non dovessi farcela posso dire almeno di averci provato”.