Catania si affaccia sul panorama dell’arte internazionale: da tempo la città si pone al centro della promozione dell’arte in Sicilia, un’attività di primaria importanza che a volte è destinata al recupero di aree perdute o in disuso. La street art in particolar modo interviene sul territorio catanese con il suo fortissimo impatto creativo e provocatorio.
Venerdì 25 maggio si terrà la presentazione di Emergence Festival, manifestazione di arte di strada che quest’anno vedrà come palcoscenico l’ex rimessa R1 AMT di via Plebiscito 747. L’Emergence Festival, che giunge alla sua settima edizione presso la nostra Isola, si tiene nella città che da tempo è diventata una delle capitali internazionali di street art, grazie anche al progetto realizzato sui silos del Porto di Catania.
Festival Internazionale di Arte Pubblica è nato a Giardini Naxos nel 2011, come ci racconta il curatore Giuseppe Stagnitta, che dichiara ai microfoni di LiveUnict: “Si configura come un contenitore di eventi in grado di mettere arte e creatività a disposizione di tutti, ovvero in strada”. L’arte non è più prodotto di “nicchia”, fruibile a pochi, diventa prodotto per tutti, strumento di arte, di denuncia, di creatività.
“Devo dire che – ci spiega Stagnitta – dopo la realizzazione del progetto dei Silos nel 2015, progetto che ha fatto il giro del mondo, Catania è diventata meta di pellegrinaggio per tutti gli street artists del mondo che vengono in modo autonomo e a proprie spese per lasciare il loro contributo artistico in Città. E Catania li accoglie con gioia ed entusiasmo a tutti i livelli. Devo dire che l’amministrazione si è dimostrata molto sensibile e reattiva e ci aiuta tanto. Anche gli artisti siciliani e il mondo dell’arte in genere dell’isola è estremamente sensibile e attenta e disponibile ad aiutare questo processo”.
Catania è una città amata da chi fa arte, da gente che vuole offrire il proprio contributo per far crescere la bellezza della città alle pendici dell’Etna. Quest’anno ci saranno artisti di calibro internazionale – Sten Lex, Etnik, Guè, Pao ed il catanese Ruce – e lasceranno la loro impronta nel nostro panorama urbano. Alla luce dell’Emergence Festival una domanda sorge spontanea: la street art può davvero fare qualcosa per la città?
“Il Festival – continua il curatore – ha come obiettivo principale la riqualificazione delle aree in abbandono dei territori siciliani distrutte dalla cattiva azione dell’uomo e del tempo. Cerchiamo di trasformare queste aree in contenitori d’Arte Contemporanea, attraverso happening di pittura murale e interventi urbani di importanti artisti di fama internazionale, in questo modo quasi in modo automatico si riqualificando le aree degradate trasformandole in zone di interesse culturale nazionale”.
Nobilitare un’ex rimessa a spazio espositivo: questo è l’ambizioso progetto dell’Emergence Festival, che vuole trasformare gli spazi dell’ex autorimessa R1 dell’AMT di via Plebiscito “in vere e proprie opere d’arte contemporanea di cui tutti potranno fruire. Opere che cambieranno il volto del territorio e la vivibilità dello stesso, accompagnando i cittadini in quel cammino che li porta a riappropriarsi della propria dignità culturale e sociale: questo è il potere dell’Arte!”, come racconta Stagnitta.
“Il processo è lungo – conclude Giuseppe Stagnitta – ma intanto abbiamo salvato l’area dalla distruzione attraverso le nostre opere cambiandone la destinazione d’uso. Successivamente si inizieranno ad organizzare nelle parti esterne attività culturale e musicali. Gli spazi diventeranno spazi di aggregazione e di condivisione. Una seconda fase potrebbe essere quella di iniziare a riutilizzare gli spazi interni della struttura per attività culturali. Si potrebbero dare ad artisti o gruppi che si occupano di attività culturali in modo gratuito con l’impegno di fare attività al suo interno e sistemare strutturalmente gli spazi adesso inagibili. Insomma una zona al centro della città destinata a morire adesso rivive e diventa anche un punto di riferimento importante della Città e questo grazie alle nostre piccole ma significative azioni pittoriche”.
Se per Dostoevskij “La bellezza salverà il mondo”, conviene allora incoraggiarla e salvare una città che tanto ha da offrire e tanto ha di bello.