Un passo avanti verso la previsione di eruzioni ed eventi catastrofici. Uno step importante per la protezione della popolazione da avvenimenti che una volta erano totalmente inaspettati.
Gli studi, cheย sono stati effettuati tra le rocce del vulcano siciliano, hanno portato alla luce dei cristalli funzionanti come “registratori”: essi, infatti,ย conservano in memoria gli eventi precedenti un’eruzione vulcanica. Alcuni dei campioni presi in considerazione, ad esempio, hanno mostrato come alcune eruzioni siano avvenute un paio di settimane prima dell’arrivo del magma a 10 km di profonditร . I cristalli, in effetti, si formano durante la risalita del magma dai 30 km in su; cambiando composizione, essi si stratificano, rivelando tutto ciรฒ che avviene prima dell’evento vulcanico.
Secondo quanto dichiarato da Eugenio Privitera, direttore dell’INGV etneo, “la ricerca contribuisce a conoscere meglio i processi eruttivi che si verificano nel vulcano e queste informazioni, con le altre acquisite nel tempo, permettono di migliorare le capacitร diagnostiche dei fenomeni che osserviamo e di fare previsioni piรน accurate“. Del resto, essendoย il piรน attivo d’Europa,ย l’Etna รจ uno dei vulcani piรน monitorati al mondo; numerosissime eruzioni sono state previste finora, mantenendo al sicuro gli abitanti ai piedi del “gigante buono”.
Ad ogni modo, questa nuova scoperta รจ sรฌ un passo avanti, ma non definitivo. Come sottolineato da Privitera, infatti,ย “che lโarrivo di magma nelle zone di accumulo possa innescare eruzioni vulcaniche รจ noto, ma l’innesco di unโeruzione รจ un fenomeno molto piรน complesso, non schematizzabile in un singolo meccanismo. Le previsioni nonย possono essere basateย su un singolo fenomeno, ma sull’insieme, dai terremoti, ai cambiamenti della composizione di gas, alle acque, al magnetismo e alla gravitร “.