L’Etna è tornata a dare spettacolo. Nella mattinata di domenica 10 agosto, l’Osservatorio Etneo dell’INGV ha registrato l’apertura di una nuova bocca effusiva a circa 3000 metri di quota, sul fianco meridionale della Bocca Nuova. Da questa frattura, situata in realtà a 3100 metri, è scaturita una colata lavica inizialmente lunga 33 metri, che ha poi raggiunto i 125 metri di estensione, muovendosi verso sud-ovest.
Attività esplosiva e tremore vulcanico
Il Cratere di Sud-Est ha mostrato un’attività esplosiva con il lancio di frammenti incandescenti ricaduti all’interno del bordo craterico. Sul fronte sismico, il tremore vulcanico è rimasto su valori medi, con le sorgenti localizzate intorno ai 2900 metri di quota, tra i crateri Voragine e Nord-Est.
Nessuna cenere, ma allerta arancione
La colata non ha prodotto emissioni di cenere, ma l’INGV ha comunque diramato un’allerta arancione per l’aviazione (VONA), segnalando un’eruzione in corso con rischi contenuti per il traffico aereo. L’Aeroporto di Catania è rimasto pienamente operativo.
L’ultima eruzione dell’Etna risaliva al 2 giugno, quando un episodio di attività stromboliana dal Cratere di Sud-Est aveva provocato il crollo di una porzione del bordo craterico e l’innalzamento di una nube eruttiva alta diversi chilometri.












