Catania non è una città da visitare: è una città da ascoltare. Non solo per il suo dialetto cantilenante o per la voce roca del mercato del pesce. Catania va ascoltata come si fa con un vinile: traccia dopo traccia, passando dal soul al rock, dalla techno alla bossanova, dal pop al reggaeton. Perché ogni suo luogo emblematico – dal Faro di Capo Mulini alla Playa, da Ognina ai locali del centro – evoca un ritmo, un colore musicale, un’emozione che pulsa.
L’estate catanese è una playlist urbana, e un weekend qui può trasformarsi in un viaggio multisensoriale tra paesaggi, sapori e suoni. A partire da questa suggestione nasce “Catania on Repeat”: sette momenti tipici del weekend d’estate in città, raccontati attraverso la lente della musica. Ogni momento è accompagnato da una playlist creata ad hoc, che intreccia grandi classici italiani e internazionali con brani pop, elettronici, acustici o dance.
Un invito a vivere Catania non solo con gli occhi o con il palato, ma con le orecchie aperte. E a rispondere, a una domanda semplice ma personale: qual è la tua canzone dell’estate?
1. L’alba alla Playa: l’attimo in cui tutto comincia
C’è qualcosa di profondamente spirituale nell’alba alla Playa di Catania. Un momento che pochi vivono davvero, ma che ha il potere di riconnetterti con il respiro della città e con te stesso. Alle prime luci del giorno, le file di ombrelloni sono ancora chiuse, i lidi silenziosi, e il profilo del vulcano si staglia contro un cielo che si accende lentamente.
È il tempo sospeso, quello del “non ancora”: il traffico non è cominciato, i bagnanti non sono arrivati, la musica non è ancora esplosa. In questo silenzio, serve una colonna sonora che non disturbi ma accompagni: canzoni che parlano piano, come “Golden Hour” di JVKE o “ “Primavera” di Madame, nella sua struggente semplicità.
Queste canzoni sono pensate per chi cerca un risveglio poetico, fatto di voce e cielo, sabbia fresca e malinconie dolci.
Catania ha un rapporto viscerale con il mare, e l’alba alla Playa è uno dei suoi segreti meglio custoditi. Quando il sole comincia ad affacciarsi sul profilo dell’Etna, la sabbia ancora fresca, la città dorme. È un momento di sospensione, perfetto per chi ama iniziare la giornata con lentezza e poesia.
In cuffia: anche la splendida canzone “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo. La playlist “Soft Awakening“ alterna indie pop e cantautorato, elettronica eterea e malinconie acustiche. Il ritmo è tenue, il tempo si dilata. Catania, in quel momento, sembra lontana anni luce dai suoi rumori.
2. Colazione a San Giovanni Li Cuti: pietra lavica e cornetto al pistacchio
San Giovanni Li Cuti è uno dei luoghi più identitari e visivi di Catania. È un piccolo borgo marinaro urbano, con la sua spiaggetta nera e i ciottoli lavici, in cui i catanesi si rifugiano per un tuffo veloce o una colazione vista mare. Qui, la pietra lavica si fonde con la schiuma del caffè, e la semplicità delle vecchie case racconta una città che sa essere autentica.
È un luogo dove il tempo si dilata e la colazione non è solo un gesto automatico, ma un rito quotidiano. Per questo serve una musica che tenga il passo con la lentezza delle onde e l’aroma del pistacchio: “Venere” – Blanco, “As It Was” – Harry Styles , ma anche “Tintarella di luna” che riporta a un’Italia spensierata e vintage.
La playlist “Vibes al Caffè” accompagna questo momento con delicatezza e calore, come una luce di metà mattina che filtra tra le tende.
Il secondo movimento della giornata è più concreto, ma altrettanto poetico: una colazione vista mare a San Giovanni Li Cuti, il piccolo borgo marinaro incastonato tra rocce laviche e case basse. Qui si respira la Catania autentica, popolare, con le vecchiette in vestaglia sul balcone e i ragazzini che si tuffano dagli scogli. Musica che sa di luce, di crema al pistacchio che cola dal cornetto, di giornate che promettono molto.
3. Pranzo ad Aci Castello: Mediterraneo da ascoltare
Aci Castello è uno dei luoghi che meglio rappresentano l’eleganza del Mediterraneo. Pranzare qui significa immergersi in una dimensione sospesa tra storia e relax, con il castello normanno a fare da guardiano e il mare a pochi metri dai tavoli. Non è solo una località balneare: è una terrazza sul mito, un angolo dove tutto sembra più bello, più buono, più lento.
Qui la musica non può essere banale. Deve evocare il senso di un Sud aperto, cosmopolita, ricco di influenze. La playlist “Mediterraneo Beat” fonde tradizione e modernità: “La vita com’è” di Max Gazzè, “Volare” dei Gipsy Kings, “Flowers” di Miley Cyrus , ma anche “Take On Me” che non è solo un inno anni ’80, ma una carica di energia senza tempo che ancora oggi fa ballare e sognare intere generazioni, e qualche incursione in sonorità world, tra fiati e chitarre acustiche.
Perfetta per accompagnare un pranzo tra amici, una bottiglia di vino bianco ghiacciata e lo sciabordio del mare. Sono suoni solari, contaminati, tra pop e world music, che raccontano un Sud mai statico, sempre in dialogo con il mondo.
Dopo un pranzo con vista sul castello normanno di Aci Castello, dove i sapori mediterranei si mescolano con la brezza marina, vale la pena concedersi una passeggiata ad Acitrezza. Questo borgo di pescatori, reso celebre da Giovanni Verga ne “I Malavoglia”, offre scorci pittoreschi con il suo porto affollato di barche colorate e le suggestive formazioni laviche dei Faraglioni. Qui, tradizione e natura si intrecciano creando un’atmosfera autentica e rilassante, ideale per assaporare la vera essenza della Sicilia orientale, con un sottofondo tradizionale Vitti ‘na crozza“ di Rosa Balistreri, una voce leggendaria della musica popolare siciliana, che racconta storie profonde e intrise di cultura locale.
4. Tramonto a Ognina: quando il giorno svanisce nel groove
Ognina è il luogo dove il giorno finisce nel modo migliore possibile: tra la bellezza del mare, il profumo dei pescherecci e le terrazze affacciate sull’orizzonte. Il tramonto qui è un’esperienza collettiva: i catanesi lo vivono con un bicchiere in mano, la pelle salata e la musica giusta in sottofondo.
È il momento dell’equilibrio perfetto: la luce è calda, le ombre si allungano, l’aria si fa leggera. E la musica deve rispettare quel fragile incanto. La playlist “Sunset Flow” è costruita per evocare emozione e rilassamento: “Dance the Night” di Dua Lipa, “Feel It Still” dei Portugal, Coma cose- “Fiori di settembre“. Canzoni che non impongono il ritmo, ma lo suggeriscono.
Un tramonto così merita un ritmo gentile, elegante, che accompagni la trasformazione del giorno in sera. Sono suoni solari, contaminati, tra pop e world music, che raccontano un Sud mai statico, sempre in dialogo con il mondo.
Il tramonto a Ognina è un’esperienza visiva e sonora. Il cielo si accende, il mare riflette le ultime luci, le chiacchiere degli aperitivi si fondono con le onde. È il momento ideale per un drink al porto, con lo sguardo tra le barche e l’Etna sullo sfondo.
5. Serata in centro: la città che si accende
Quando cala la notte, il centro storico di Catania si trasforma. I vicoli si animano, le piazze si riempiono, i tavolini invadono le strade. Camminare per via Crociferi, tra chiese barocche e gruppi di amici che improvvisano brindisi sui muretti, è come entrare in un set cinematografico: reale ma surreale, familiare ma imprevedibile.
La città pulsa. E con essa, la musica. La playlist “City Pulse” è un mix urbano e pop, con punte di romanticismo e ironia: “Blinding Lights” di The Weeknd, “ Balorda nostalgia” di Olly, “ Maschio” di Annalisa. Canzoni che raccontano la spensieratezza dell’estate e la bellezza di perdersi nella folla.
Catania di notte è viva, giovane, democratica. E merita una soundtrack che ne racconti l’energia, una selezione che alterna ritmo e melodia, ironia e malinconia da bicchiere in mano.
Quando il sole cala del tutto, Catania si trasforma in un gigantesco palco all’aperto. Le vie del centro storico si riempiono, tra piazza Teatro Massimo, via Etnea, via Gemellaro e i locali nascosti nei cortili barocchi. È una Catania viva, sociale, dove ogni sera sembra sabato.
6. Notte in discoteca: il vulcano che balla sotto le stelle
La notte catanese ha un’anima danzante. Che tu sia al Banacher, sotto le palme, o tra le luci del MA, la sensazione è sempre la stessa: quella di essere nel posto giusto al momento giusto. La città cambia pelle e si trasforma in una pista a cielo aperto, dove l’Etna veglia silenzioso sul battito dei bassi.
In questo contesto, la musica diventa protagonista assoluta. La playlist “Etna Club” è un concentrato di energia: “Pepas” di Farruko, “Tití Me Preguntó” di Bad Bunny, ” Blessings” di Calvin Harris.
Non si tratta solo di ballare, ma di liberarsi. Di vivere la notte come un rituale collettivo, fatto di sudore, sorrisi e brividi.
Che sia in un beach party segreto o in una villa sull’Etna, la notte catanese ha il suono dell’euforia. È un’onda travolgente di bassi, laser, sudore e libertà. Qui non si parla più, si balla. Si vive il presente in una dimensione parallela.
È la Catania che non dorme mai, che brucia sotto il vestito elegante della notte.
7. After al Faro o agli Ombrellini: ò’alba di un nuovo giorno
E poi c’è l’after, quel momento misterioso che chiude la notte ma apre un nuovo giorno. A Catania, i luoghi simbolo sono il Faro di Capo Mulini o gli ombrellini della Playa, dove ci si rifugia all’alba, ancora vestiti da sera, con le scarpe in mano e la testa tra le nuvole.
È un momento fragile, quasi sacro. La città dorme di nuovo, ma tu sei ancora sveglio, con la musica come unica compagna. La playlist “Lento Finale” è fatta di suoni lenti, malinconici, profondi: “Yellow” dei Coldplay, “Angie” dei Rolling Stones, “ Seve“- Tez Cadey.
È la musica della consapevolezza, del ritorno, della dolce stanchezza. Quella che ti accompagna mentre il sole sorge di nuovo su un altro giorno d’estate. Canzoni che non balli, ma ti entrano sotto pelle. È il momento della riflessione, delle confidenze a bassa voce, dei bagni all’alba con la musica in sottofondo.
Quando tutto finisce, in realtà sta solo ricominciando. All’alba, chi non vuole tornare a casa si rifugia in questi luoghi suggestivi, piccoli totem di un’estate che non vuole finire.
La colonna sonora di un’estate che non si ferma
Catania non è solo una città da vedere, ma un’esperienza da vivere in tutte le sue sfumature, un racconto che si ascolta passo dopo passo, nota dopo nota. Dal primo chiarore dell’alba sulla Playa fino all’ultimo sussurro dell’after al Faro, ogni momento è un capitolo di una storia unica, fatta di emozioni autentiche e ritmi pulsanti.
Questa città, con la sua energia vulcanica e la sua dolcezza mediterranea, ti invita a immergerti nella sua colonna sonora, a perderti tra le vie e i suoni, a far danzare la tua estate sulle note di un viaggio senza fine. Perché l’estate a Catania non è mai statica, è un continuo remix di luci, colori, persone e melodie che ti accompagnano, ti sorprendono, ti fanno innamorare.
Catania in estate è un’esperienza sinestetica: la vedi, la tocchi, la mangi, ma soprattutto la senti. Le sue contraddizioni – tra lava e mare, antico e moderno, sacro e profano – si riflettono nella varietà dei suoni che la rappresentano.
“Catania on Repeat” è un modo per raccontare la città attraverso le sue vibrazioni. Una mappa emotiva fatta di luoghi e brani, di momenti e atmosfere.
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Benvenuto nel suono dell’estate che non finisce mai.













