Con l’arrivo dell’estate, la Sicilia si trova nuovamente a fare i conti con un forte aumento delle temperature. Il termometro supererà spesso i 40 gradi in molte zone dell’isola, portando con sé un rischio serio e crescente per la salute di migliaia di lavoratori, soprattutto quelli impegnati in settori come l’edilizia e l’agricoltura, dove l’esposizione diretta al sole e al caldo intenso è quotidiana. A sollevare un campanello d’allarme è la Cisal Catania, che punta i riflettori sulle condizioni critiche di chi, ogni giorno, deve svolgere mansioni pesanti sotto il sole cocente.
Le condizioni climatiche estreme e il rischio per i lavoratori
L’estate 2025 si presenta già come una stagione di caldo eccezionale, con ondate africane che investono la regione e portano temperature record. Giovanni Lo Schiavo, responsabile della Cisal di Catania, non nasconde la sua preoccupazione: “ognianno, con il caldo che sale, rivediamo purtroppo gli stessi problemi. Operai e braccianti lavorano nelle ore più calde, spesso senza misure adeguate di protezione, e questo espone il loro corpo a rischi gravissimi. Affaticamento, disidratazione e colpi di calore non sono eventi rari, e in alcuni casi possono avere conseguenze fatali.”
Il lavoro sotto il sole cocente è una prova dura, che mette a dura prova la resistenza fisica e la salute dei lavoratori. Il rischio di stress termico non è solo un problema di comfort, ma una vera emergenza sanitaria, soprattutto quando le temperature superano i 35°-40° gradi e l’umidità è elevata.
L’ordinanza regionale del 2024 e la sua mancata applicazione
Nel tentativo di tutelare i lavoratori, lo scorso anno la Regione Siciliana ha emanato un’ordinanza specifica che vietava lo svolgimento di attività lavorative nei settori più esposti durante le ore centrali della giornata, cioè dalle 12:30 alle 16:00, nelle giornate in cui il rischio da stress termico risultava “alto” secondo il bollettino Worklimate. Questa misura, se rispettata, avrebbe potuto salvare molte vite e prevenire numerosi casi di malessere e incidenti correlati al caldo. “Tuttavia – denuncia Lo Schiavo – quell’ordinanza è rimasta troppo spesso lettera morta. In molte realtà, specialmente nei cantieri e nei campi agricoli, non è mai stata applicata con la dovuta rigore. Questo significa che i lavoratori sono stati lasciati esposti ai rischi più gravi, senza protezioni né pause adeguate.”
Il mancato rispetto delle norme non solo mette a rischio la salute, ma mina la dignità stessa del lavoro, trasformando la fatica in pericolo.
La richiesta di rinnovo e rafforzamento delle misure
Con l’arrivo delle nuove ondate di calore, la Cisal rinnova la sua richiesta alla Regione Siciliana: “È urgente rinnovare l’ordinanza e soprattutto garantirne un’applicazione efficace con controlli veri e sanzioni severe per chi non rispetta le regole.”
La tutela dei lavoratori deve diventare una priorità assoluta, soprattutto perché le previsioni climatiche indicano un incremento delle temperature e delle condizioni estreme negli anni a venire. Per questo motivo, la Cisal chiede anche un rafforzamento delle misure di prevenzione sul campo, a sostegno dei lavoratori, come evidenziato nell’articolo Cisal Catania sostiene i lavoratori Sidra Spa: le nuove sfide e i problemi da risolvere nel 2025
Pause regolari, acqua fresca e zone d’ombra: non solo un diritto, ma una necessità
Oltre al divieto di lavorare nelle ore più calde, Lo Schiavo insiste sull’importanza di altre misure di prevenzione fondamentali: “è indispensabile garantire ai lavoratori pause regolari, durante le quali possano riposarsi in luoghi ombreggiati e idratarsi con acqua fresca. Sono condizioni che dovrebbero essere obbligatorie in ogni cantiere e campo agricolo.” La mancanza di queste semplici precauzioni è una delle cause principali di molti malori e infortuni sul lavoro durante l’estate. L’esposizione continua e prolungata al sole senza pause e senza idratazione mette a dura prova il corpo, compromettendo la capacità di concentrazione e aumentando il rischio di incidenti.
La Cisal rivolge un appello non solo alle istituzioni, ma anche ai datori di lavoro: “serve una maggiore sensibilizzazione su questi temi. Le aziende devono comprendere che garantire sicurezza e condizioni dignitose ai lavoratori non è un costo, ma un investimento in salute, produttività e legalità.” Parallelamente, la politica deve assumersi le proprie responsabilità, intervenendo con misure chiare e concrete, investendo in campagne informative e in controlli serrati per far rispettare le norme.
Prevenzione e tutela come priorità assolute
Il messaggio della Cisal è netto e chiaro: la salute dei lavoratori deve essere messa al primo posto. La prevenzione è l’unica arma efficace contro i rischi legati al caldo estremo, e non è più tempo di trascurare questo problema. La Regione Siciliana deve intervenire con urgenza, rinnovando le misure di protezione e garantendo che vengano rispettate, per evitare che ogni estate si debba contare un numero sempre maggiore di incidenti e malori evitabili. Datori di lavoro, istituzioni e lavoratori devono agire insieme per costruire un ambiente lavorativo più sicuro, dignitoso e attento alle nuove sfide climatiche. Solo così si potrà affrontare con responsabilità un fenomeno che mette a rischio non solo la salute, ma anche la stessa economia e coesione sociale della Sicilia.