Nel cuore pulsante della città di Catania, al Palazzo della Cultura, è in corso la mostra “Tolkien. Uomo, Professore, Autore”, un’imperdibile esposizione che celebra i settant’anni dalla pubblicazione de Il Signore degli Anelli. Ma non è solo una mostra per accademici e appassionati di letteratura: è anche un evento chiave per tutti gli amanti del fantasy, del fumetto e della cultura nerd – in perfetto spirito con quello dell’Etna Comics, che quest’anno si svolge proprio a pochi passi da lì.
La mostra “Tolkien. Uomo, Professore, Autore”
La mostra è un viaggio immersivo e multidisciplinare nell’universo di J.R.R. Tolkien, creatore della leggendaria Terra di Mezzo, e propone un allestimento unico che parla direttamente al cuore di chi vive di immaginazione, miti e mondi fantastici. Oltre a manoscritti originali, lettere e fotografie personali, sono protagoniste ottanta opere d’arte originali firmate da alcuni dei più grandi illustratori del mondo tolkieniano e dell’arte fantasy: Alan Lee, Ted Nasmith, i fratelli Hildebrandt, David T. Wenzel, Roger e Linda Garland, Tim Kirk, e persino Ralph Bakshi, regista del celebre film d’animazione del 1978.
Un percorso curato da Davide Martini, direttore artistico del Greisinger Museum, che accompagna i visitatori attraverso la “Golden Age” dell’illustrazione fantasy, un’epoca che ha gettato le basi dell’estetica moderna del fantastico, influenzando profondamente anche il mondo del fumetto.
Tolkien e il fumetto: connessioni profonde
L’influenza di Tolkien sul mondo del fumetto è vastissima. Dal graphic novel illustrato da David Wenzel a Lo Hobbit, fino ai numerosissimi artisti fantasy che hanno portato creature, battaglie epiche e ambientazioni tolkieniane sulle tavole da disegno, l’eredità visiva dell’autore di Oxford è un riferimento imprescindibile anche per gli autori presenti ogni anno a Etna Comics.
Molti illustratori fantasy italiani e internazionali hanno dichiarato di aver mosso i primi passi ispirandosi ai mondi di Tolkien, ai suoi elfi, nani, maghi e battaglie contro le forze del male. La mostra, con i suoi materiali visivi e documentali, evidenzia quanto la narrativa tolkieniana abbia influenzato non solo la letteratura ma anche l’arte sequenziale, i giochi di ruolo, le graphic novel e le saghe fantasy moderne – basti pensare a fenomeni come The Witcher, Dungeons & Dragons o persino l’universo Marvel e DC quando attingono al filone mitologico ed epico.
Fantasy come linguaggio universale
Etna Comics da sempre celebra il potere del fantastico come forma di espressione culturale trasversale, e la mostra su Tolkien ne è la dimostrazione perfetta. Tolkien non è stato solo scrittore e accademico: è stato un “sub-creatore”, come lui stesso amava definirsi, capace di costruire un intero mondo coerente, con lingue, mappe, popoli, genealogie e mitologie. Un’opera di “worldbuilding” che oggi rappresenta lo standard di riferimento per chiunque crei mondi nei fumetti, nei videogiochi, nel cinema o nei giochi di ruolo.
Cultura e pop culture si incontrano a Catania
La presenza di questa grande esposizione proprio durante i mesi caldi dell’Etna Comics 2025 non è casuale. È un’occasione irripetibile per i fan, i cosplayer, gli illustratori e i collezionisti che popolano il festival di fare un salto tra le origini del fantasy moderno, scoprendo materiali mai esposti prima in Italia, provenienti da archivi storici come il Venerabile Collegio Inglese di Roma, la Tolkien Society, il Greisinger Museum, e molti altri.
La mostra è promossa dal Ministero della Cultura, curata da Oronzo Cilli e Alessandro Nicosia, con il catalogo edito da Skira che raccoglie interventi di studiosi e creativi, molti dei quali ben noti anche al pubblico di Etna Comics, come Francesco Nepitello, co-autore del GDR ufficiale The One Ring.
Un appuntamento tra mito e fumetto
Visitare “Tolkien. Uomo, Professore, Autore” durante l’Etna Comics significa completare un viaggio tra cultura alta e cultura pop, tra l’archetipo e il personaggio, tra la parola scritta e l’immagine. È un invito a conoscere le radici del fantastico, a riscoprire un autore che ha ispirato non solo generazioni di lettori, ma anche generazioni di disegnatori, autori e fan.
Perché se oggi possiamo parlare di fumetto fantasy, giochi epici e cinema immaginifico, lo dobbiamo anche – e soprattutto – a quel professore di Oxford che, con poche parole, ha aperto un portale eterno:
“In un buco nel terreno viveva uno Hobbit…”