Si accinge ad entrare nel vivo la fase operativa del Progetto Mission, un importante progetto approvato dal Ministero della Salute, nell’ambito del Piano complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNC- E.1). La finalità dell’iniziativa è quella di monitorare la qualità dell’aria negli ambienti scolastici, per ridurre i rischi sanitari legati all’inquinamento atmosferico nelle scuole e garantire un ambiente più sicuro per studenti e insegnanti. Il progetto si articola in diverse fasi e coinvolge sei Regioni italiane, tra cui la Sicilia, con un investimento di oltre due milioni di euro.
Gli obiettivi del progetto: monitorare e migliorare la qualità dell’aria indoor
L’obiettivo principale del progetto Mission è quello di valutare l’esposizione degli alunni e dei docenti agli inquinanti presenti negli ambienti scolastici e studiare la correlazione tra tale esposizione e la salute. << Questo progetto rappresenta una opportunità, sia in termini di salute pubblica sia di sviluppo scientifico e innovazione, che dimostra l’impegno delle Istituzioni nel perseguire obiettivi strategici a lungo termine per la sostenibilità e la promozione di un ambiente scolastico sano e sicuro >> afferma il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio. << Con il progetto Mission, puntiamo inoltre a offrire il nostro contributo per creare un modello replicabile in tutto il Paese, che possa servire da guida per altre iniziative simili >> continua, auspicando una generale riduzione dei rischi sanitari legati all’inquinamento atmosferico all’interno delle aule scolastiche. L’intervento che coinvolge sei Regioni italiane tra cui Lombardia (capofila), Lazio, Marche, Puglia, Sicilia e Toscana, finanziato con un importo di 2.099.725,98 euro, prevede l’intervento in questi territori, di varie Unità Operative con competenze sanitarie, ambientali e di ricerca quali Asp, Arpa, Università e Cnr.
La Sicilia, in particolare, partecipa attivamente al progetto con il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catania e con l’Istituto di Farmacologia Traslazionale (Ift Cnr) di Palermo, coinvolgendo nella città di Catania gli istituti scolastici: l’Istituto Comprensivo “C. Battisti”, l’Istituto Comprensivo “Rapisardi-Alighieri”, l’Istituto Comprensivo “S.G. Bosco”, l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”. << Siamo orgogliosi di poter offrire il nostro contributo a un progetto che si propone di realizzare un modello innovativo di monitoraggio e di prevenzione per la comunità scolastica >> spiega il direttore sanitario, Giuseppe Angelo Reina, << Il nostro obiettivo finale è guidare le comunità verso scelte più consapevoli e sostenibili, tutelando la salute delle giovani generazioni e creando un ambiente scolastico più sicuro e salutare per tutti >>.
Fase operativa e monitoraggio in corso
La fase operativa prevede un monitoraggio sanitario attraverso la somministrazione di questionari e l’esecuzione di test clinici su alunni e insegnanti. Contestualmente, verrà effettuato un monitoraggio ambientale che analizzerà i parametri chimici, microbiologici e fisici all’interno delle classi. Una fase particolarmente delicata quindi, che verrà per questo eseguita dai professionisti del reparto Igiene Ambienti di Vita (Siav) e dall’Uoc Laboratorio di Sanità Pubblica, strutture afferenti al Dipartimento di Prevenzione. << È per noi un motivo di orgoglio essere protagonisti di una rete tecnico-scientifica a livello nazionale, altamente qualificata, che darà un rilevante impulso al rinnovamento e miglioramento delle conoscenze scientifiche >> ha sottolineato direttore del Dipartimento di Prevenzione, Antonio Leonardi.
Un progetto di salute e sostenibilità per le scuole
La fase successiva del progetto, denominata “fase migliorativa”, si svolgerà durante l’anno scolastico 2025/2026. In questa fase, saranno installati sistemi per il miglioramento della qualità dell’aria indoor nelle aule. Successivamente, i monitoraggi sanitari e ambientali saranno ripetuti per valutare l’efficacia delle misure adottate per ottimizzare le condizioni ambientali e ridurre i potenziali impatti sulla salute respiratoria. In base ai risultati così ottenuti, le conoscenze scientifiche saranno aggiornate e sarà avviato un programma per la diffusione di linee guida volte a migliorare la qualità dell’aria nelle scuole.