Il cambiamento climatico sta diventando una sfida sempre più urgente, e la crisi idrica che colpisce la Sicilia è un problema che non può più essere ignorato. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha annunciato un importante intervento per affrontare questa emergenza: un progetto strategico che prevede la realizzazione di cinque nuovi dissalatori sull’Isola. Con un investimento complessivo di 290 milioni di euro, tra fondi pubblici e privati, l’obiettivo è garantire una gestione più efficiente delle risorse idriche e contrastare la crescente siccità che da mesi affligge la regione.
Tre nuovi impianti e soluzioni mobili per garantire l’approvvigionamento idrico
Il piano prevede la costruzione di tre impianti di dissalazione nei siti dismessi di Porto Empedocle, Gela e Trapani, che saranno riqualificati dopo 14 anni di inutilizzo. A questi si aggiungono due impianti mobili che saranno destinati a Palermo, una città che, a causa della crescente domanda di acqua, necessita di soluzioni più flessibili. La Regione, grazie a un accordo con il Governo nazionale, ha ottenuto 90 milioni di euro dal Fondo per lo sviluppo e la coesione, mentre il bilancio regionale ha messo a disposizione 10 milioni. La restante parte, pari a 170 milioni, proviene dai privati attraverso il sistema della finanza di progetto.
Un impegno concreto per il futuro della Sicilia
Schifani ha sottolineato che il progetto non rappresenta solo un intervento infrastrutturale, ma un segnale di impegno e responsabilità verso le future generazioni. Il governatore ha ribadito che la Sicilia deve affrontare il cambiamento climatico con strumenti adeguati e con una visione di lungo periodo. Per il presidente, questa iniziativa è fondamentale per costruire un futuro più sostenibile e garantire la sicurezza idrica dell’Isola, con soluzioni innovative che rispondano concretamente alle sfide del cambiamento climatico.