In Italia, quasi il 20% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso, mentre il 9,8% soffre di obesità. Questi dati preoccupanti sono emersi durante l’evento “Salute in azione. Lo sport per un futuro sano e sostenibile”, promosso dal network PreSa (Prevenzione e Salute) e dalla Fondazione Mesit, con il patrocinio dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.
I dati dell’OMS
La relazione tra sedentarietà e salute è ormai evidente. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la mancanza di attività fisica è responsabile del 6% dei decessi globali, classificandosi come il quarto fattore di rischio per mortalità. Solo in Italia, i costi legati all’inattività fisica superano 1,3 miliardi di euro all’anno. Una ricerca condotta dall’Università di Milano Bicocca ha dimostrato che ogni euro investito nello sport scolastico può generare un risparmio di 2-3 euro in spese sanitarie dirette e indirette nel lungo termine.
Strutture scolastiche insufficienti
Nonostante l’importanza dell’attività fisica, il sistema scolastico italiano fatica a sostenerla. Solo il 46% delle scuole è dotato di palestre adeguate, con una situazione particolarmente critica nel Mezzogiorno. Per affrontare questa carenza, nel 2024 il Governo ha stanziato 335 milioni di euro per potenziare le infrastrutture sportive, destinando il 72% dei fondi alle regioni del Sud.
Educazione fisica trascurata
Un altro problema riguarda il tempo dedicato all’educazione fisica: nelle scuole italiane, i bambini e ragazzi trascorrono appena due ore settimanali in attività motoria, molto meno rispetto alle raccomandazioni dell’OMS.
Marco Trabucco Aurilio, presidente della Fondazione Mesit, ha evidenziato quanto sia urgente cambiare rotta: “Lo sport non è solo intrattenimento, ma una risorsa cruciale per la salute pubblica e la sostenibilità del sistema sanitario nazionale.”