“Il nostro obiettivo è analizzare le criticità, il rispetto degli atti d’indirizzo europei e nazionali e i piani regionali riguardanti acqua e rifiuti, che interagiscono con il territorio e il settore energetico. Vogliamo contribuire a garantire ai consumatori la fruizione dell’acqua, considerata un bene comune, utilizzando la ricerca idrica, la depurazione, il riuso e un uso responsabile, eliminando sprechi, perdite e allacciamenti abusivi“.
Così Pino Lo Bello, presidente di Federconsumatori Palermo, ha commentato durante il convegno “Emergenza acqua e rifiuti, disagi e costi per il consumatore e come superarli“, tenutosi a Villa Niscemi a Palermo. “Il 14esimo report nazionale Servizi e tariffe dei rifiuti, curato da Federconsumatori nazionale – prosegue – con la collaborazione dell’Istituto Studi sul consumo, mette in evidenza le disparità di servizi nelle regioni italiane, nelle città metropolitane e nei comuni.”
I dati del 2022
Nel 2022, la raccolta differenziata a livello nazionale si è attestata al 65,2%. Tra le regioni più virtuose spicca il Veneto, con il 76,2%, seguito dalla Sardegna al 75,9%. In contrasto, la Sicilia si colloca tra le ultime posizioni per quanto riguarda la capacità di raccolta differenziata e il riuso dei rifiuti, attestandosi al 51,5%.
Nello specifico, Palermo risulta l’ultima città metropolitana con poco più del 20% di raccolta differenziata nel 2023. Nel 2022, la città ha prodotto 354.036 tonnellate di rifiuti urbani, equivalenti a 561,8 kg per abitante, di cui solo 53.670 tonnellate differenziate, corrispondenti a 85,2 kg per abitante, cioè il 15,2%. L’incremento nel 2023 ha raggiunto circa 5 punti percentuali.
Nei comuni della provincia, invece, con una popolazione di 570.790 abitanti, l’ammontare dei rifiuti urbani è stato di 204.799 tonnellate, con una produzione per abitante di 358,8 kg. I rifiuti differenziati ammontano a 141.230 tonnellate, ovvero 247,4 kg per abitante, pari al 69%. Questi dati evidenziano come nella città il consumo usa e getta sia maggiore di circa il 35% rispetto ai comuni limitrofi. Ciò indica ampi margini di intervento sullo stile di vita, sulla politica dei consumi e sul contenimento della produzione di rifiuti.