Nella mattinata di ieri, si è tenuta in Prefettura una riunione per l’aggiornamento della pianificazione d’emergenza Etna. Durante il consiglio si è anche discusso delle procedure di accesso alle zone sommitali del vulcano.
All’incontro hanno preso parte i Comuni interessati agli accessi alle quote sommitali, il direttore dell’Ingv Catania, il dirigente della protezione civile regionale preposto al servizio per il rischio sismico e vulcanico, i rappresentanti delle forze dell’ordine, del comando provinciale dei vigili del fuoco, dell’ispettorato ripartimentale foreste, del Parco dell’Etna, del corpo nazionale soccorso alpino, del collegio regionale guide alpine e vulcanologiche.
Cambiano le zone gialle e rosse
Le modifiche ora si rendono necessarie, dopo che nelle ultime settimane a cause delle diverse colate laviche è cambiata la morfologia delle aree sommitali del cratere. Proprio per questo sono state introdotti nuovi sistemi di allerta che si avvalgono di tecnologie di ultima generazione (Etnas e Sic Alert). Si è quindi ampliata la zona gialla, ovvero l’area di maggiore pericolosità del Vulcano, al fine di garantire migliori condizioni di sicurezza.
Durante l’incontro si è anche spiegato il nuovo sistema di allerta terremoti. Il dirigente della protezione civile regionale preposto al servizio per il rischio sismico e vulcanico ha chiarito le modalità di funzionamento del nuovo sistema di allerta Etnas, che prevede tre livelli graduali di rischio: F0, F1, F2. Al passaggio dal livello F0 al livello F1, anche la zona sommitale contigua alla zona gialla e identificata come zona rossa, viene interdetta e si procederà a inibire l’accesso a tutta la zona sommitale con ordinanze di competenza dei sindaci dei comuni interessati.
Inoltre avverrà l’apposizione di pannelli informativi, da collocare presso i principali punti di accesso turistici sull’Etna, contenenti indicazioni plurilingue sull’abbigliamento consono alle condizioni climatiche e morfologiche dei sentieri nonché sui comportamenti da adottare in caso di allerta.