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Bonus 100 euro in busta paga: a chi spetta

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Bonus 100 euro in busta paga 2025: il governo mette a punto la misura rinnovata rispetto agli anni precedenti.

Bonus 100 euro in busta paga 2025: in arrivo a gennaio la misuro di agevolazione fiscale per i dipendenti con un reddito medio-basso. Il Decreto revisione IRPEF e IRES 2024 introduce l’incremento dello stipendio per gennaio 2025.

Il bonus 100 euro in busta paga 2025 spetta ai dipendenti con 3 requisiti:

  • un ISEE familiare non superiore a 28.000 euro,
  • un coniuge
  • almeno un figlio a carico.

Spetta anche alle famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico, senza distinzione.

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Bonus 100 euro: ISEE

L’ISEE da prendere in considerazione è quello del 2023, ovvero quello dell’anno precedente all’elargizione del bonus. Bisogna notare che, affinché la misura possa essere percepita, l’imposta lorda calcolata sui redditi da lavoro del lavoratore (senza contare pensioni e assegni familiari) deve superare le detrazioni spettanti. Ciò significa che se il lavoratore è incapiente non avrà diritto al bonus. Ciò significa che per accedere al buono è prevista una soglia minima di reddito al di sotto della quale si sarà esclusi. Questa soglia minima si attesta a 8.500 euro.

Bonus 100 euro in busta paga: come richiederlo

Ancora non sono chiare le modalità con le quali i beneficiari potranno fare richiesta ma probabilmente, la procedura non sarà automatica. Le ultime indiscrezioni stabiliscono che bisognerà richiedere il bonus in forma scritta al proprio datore di lavoro specificando di averne diritto e esplicitando il possesso dei requisiti.

Bonus 100 euro 2025: quando arriva

La Premier Giorgia Meloni in un’intervista rilasciata prima del Consiglio dei Ministri del 30 aprile 2024, chiarisce che la misura è stata posticipata a gennaio 2025 a causa della mancanza delle risorse necessarie. Il governo ha calcolato che servono almeno 100 milioni di euro per poter garantire il bonus e, al momento della messa a punto della manovra non erano stati ancora individuati tra le entrate IRPEF.

La precedente denominazione “Bonus tredicesima” è stata, pertanto, abbandonata. L’esecutivo ha coniato il nome di “Bonus befana” a seguito della coincidenza con le festività dell’Epifania.


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