A partire dal 1° Gennaio 2024 per i musei e per i parchi archeologici del territorio siculo entreranno in vigore i nuovi prezzi fissati dalla Regione. A stabilirlo è il decreto firmato l’11 Ottobre dall’assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, Francesco Scarpinato.
Le proteste
Inizialmente, dopo la firma dell’11 Ottobre 2023, l’assessore non aveva informato il presidente della Regione Schifani, che a sua volta era stato raggiunto dalle proteste di tour operator e associazioni dei consumatori. I vari tour operator avrebbero infatti lamentato di aver acquistato da mesi, ai vecchi prezzi, migliaia di biglietti da sfruttare nel 2024. Il decreto di Scarpinato li avrebbe costretti a rivedere i prezzi dei loro pacchetti turistici e perfino a chiedere integrazioni per quelli già venduti.
Scarpinato avrebbe subito rassicurato i consumatori, spiegando che il decreto prevede una sorta di moratoria per chi ha già acquistato biglietti o lo farà nei prossimi cinque giorni: “Restano salve e impregiudicate le tariffe per gli operatori turistici che abbiano acquistato o acquistino biglietti entro e non oltre il 31 dicembre per la propria programmazione annuale“.
La cultura diventa così più “salata” sull’Isola, per residenti e turisti che così potrebbero pensarci due volte prima di pianificare un viaggio in Sicilia. L’entrata in vigore del decreto lascerà scontente le tasche di molti ma anche le istituzioni museali e i siti archeologici che potrebbero subire un drastico calo delle presenze già a partire dalla prossima estate. L’aumento medio è all’incirca del 30%. Inoltre, il nuovo decreto eliminerebbe gli ingressi gratuiti.
Come aumenteranno i biglietti in Sicilia occidentale
A partire da gennaio, per entrare alla Valle dei Templi di Agrigento il ticket costerà 14 euro invece dei 10 attuali. L’aumento ancora più significativo però è quello deciso per i siti archeologici del Trapanese: per Segesta e Selinunte il ticket sarà più che raddoppiato, da 6 a 14 euro.
Ad Agrigento il Museo Archeologico costerà 10 euro invece degli 8 attuali, il Museo Pirandello 6 euro anzichè 4. Nell’Ennese l’ingresso per l’area archeologica di Morgantina sarà di 6 euro invece che 4 e per il museo di Aidone (in cui si trova la Venere) altri 8 euro invece di 6, mentre il museo di Centrupide costerà 4 euro (attualmente l’ingresso è gratuito).
Aumenti anche a Palermo, dove il biglietto dell’Abatellis passa da 8 a 10 euro, Palazzo Mirto da 6 a 8 euro, Castello a Mare e Cuba 4 euro e non pù 2, Chiostro di San Giovanni degli Eremiti e Chiostro di Monreale 8 euro invece che 6.
A Palermo saranno a pagamento anche siti che sono sempre stati gratuiti (e lo saranno fino a domenica): per la Palazzina Cinese si spenderanno 4 euro e la stessa cifra per il Villino Florio e per gli scavi archeologici di Monte Iato.
I prezzi in Sicilia orientale
Nel Messinese l’ingresso al Teatro Antico di Taormina aumenterà a 14 euro; per entrare al museo di Messina si pagheranno 10 euro invece degli 8 attuali. Entrare al Parco Isola Bella costerà 6 euro, a Tindari 8 euro e non più 6 euro.
A Siracusa per la Galleria Bellomo si spenderanno 10 euro invece di 8. Per il Castello Maniace 6 invece di 4. Il museo Paolo Orsi è l’unico in Sicilia che non subirà aumenti e dunque sarà ancora visitabile per 10 euro. Mentre l’area che comprende la Neapolis, il teatro greco e l’Orecchio di Dioniso costerà appena 50 centesimi in più: da 13,5 a 14 euro.
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