Dovevano esibirsi il 28 luglio, in un periodo difficile per Catania, martoriata dagli incendi e dall’aeroporto chiuso, ragion per cui il concerto è stato rinviato. Ma alla fine gli Articolo 31 ce l’hanno fatta, rimandando il concerto all’1 settembre. E ieri sera, nonostante la concomitanza con l’esordio in campionato del Catania allo stadio “Massimino” e lo spostamento della data che probabilmente avrà causato difficoltà a qualcuno, il pubblico del capoluogo etneo ha risposto presente alla Villa Bellini, scatenandosi con le note del duo composto da J-Ax e Dj Jad, scioltisi nel 2006 ma ritornati con grande entusiasmo nel 2018. Una reunion che nasce non per motivi puramente commerciali ma per la necessità di esprimere i propri sentimenti, il loro volersi bene e finalmente assumersi le proprie responsabilità verso un pubblico che non li ha mai dimenticati e con affetto li ha sempre sostenuti, supportati e amati e cantati negli ultimi 30 anni.
Il pre-concerto
Ad aprire le danze della serata l’opening act di Wlady, fratello minore di Jad, dj e produttore discografico. Ed è un curriculum di tutto rispetto il suo, con importanti riconoscimenti come il Premio alla carriera al Dance Music Awards, oltre ad aver prodotto molti dei brani degli Articolo 31, compresi gli ultimi successi come “Un Bel Viaggio” e la hit estiva “Disco Paradise” con le collaborazioni di Fedez e di Annalisa.
Dj Wlady ha fatto scatenare il pubblico della Villa Bellini a suon di musica dance, passando dalle hit che hanno caratterizzato gli anni 90 e parte dei 2000, come “Freed From Desire”, “Danza Kuduro” o “Titanium”. Ma c’è stato spazio anche per il rock, con i Queen e “We Will Rock You”, “Wonderwall” degli Oasis, un salto negli anni 80 con Joan Jett & the Blackhearts e la loro “I Love Rock ‘N Roll ” e tanti altri dischi.
La scaletta
Con una scaletta ricca, composta da oltre 30 brani, gli Articolo 31 hanno portato sul palco i grandi classici fino ad arrivare agli ultimi lavori realizzati, compresa “Un Bel Viaggio”, canzone portata all’ultimo Festival di Sanremo, alla prima partecipazione del duo formatosi a Milano. Un repertorio caratterizzato da sonorità hip-hop old school passando al miglior pop radiofonico e che s’intreccia con almeno 3 generazioni.
Il concerto si è aperto con uno degli ultimi lavori, dal titolo “Filosofia del Fuck Off” per poi fare un salto indietro nel tempo con “Così com’è”, del 1996. Ma l’attesa del pubblico era soprattutto per i grandi classici, brani che hanno segnato una generazione, simboli degli anni ’90 e dei primi del 2000, partendo da “Domani”, “Volume”, “Tranqi Funky”, “Non è un Film”, “L’ Italiano Medio”, “Domani Smetto”, “Spirale Ovale”, “Intro” e “Ohi Maria”.
E nonostante siano passati ormai 30 anni, il pubblico sembra non essersi stancato affatto di questi grandi successi, “riabbracciando” il duo con lo stesso entusiasmo di sempre, accogliendo il duo che ha dato inizio al rap in Italia.
Il discorso
Come già accaduto nelle altre date del tour, a metà di ogni concerto, J-Ax e Dj Jad hanno deciso di inserire un mini discorso, per dire la loro su importanti tematiche attuali, come l’hating sul web, sulla stampa o proveniente dalla politica. E non è mancato, nel discorso, uno spazio dedicato alle donne. “Abbiamo visto che le cose stavano andando bene quando è arrivato l’hating, di un certo tipo di stampa, corrente politica o chi ci ha sempre odiato. Quando eravamo giovani c’erano quelli che ci criticavano perché eravamo troppo giovani per fare certi discorsi e adesso perché siamo troppo vecchi, vecchi che vogliono fare i giovani. Io quest’anno ho fatto 51 anni. — ha dichiarato J-Ax — E io 56 anni — ha aggiunto Dj Jad”. Ma la loro identità non l’hanno mai voluta cambiare mostrando, nonostante tutto, una maturità umana e artistica, affiancata da una maggiore consapevolezza, alla gioia di essere diventati padri e non fare più capricci da figli.
“Sono orgoglioso degli anni che ho — ha detto J-Ax –, di ogni nostro acciacco e ogni nostra ruga e di tutte le canzoni che abbiamo scritto, dai drammi ai momenti di divertimento e per celebrare quanto è bello essere felici. Noi siamo rimasti uguali“.
Una società, dunque, che discrimina come nei confronti delle donne, e J-Ax e Dj Jad hanno voluto fare un’ importante riflessione a tal proposito: “Gente che discrimina, le donne lo sanno bene perché la società vuole che ti comporti in un certo modo se sei donna o se sei un 50enne”.
Brani autobiografici
È stata una storia segnata da alti e bassi, quella degli Articolo 31, dalla formazione avvenuta nel 1990, allo scioglimento del 2006, per poi arrivare alla reunion del 2018. E nei brani portati sul palco nella serata di ieri c’è un po’ di questa storia, dei trascorsi di J-Ax e Dj Jad, in questi 30 anni.
Nel 2015, J-Ax realizza “Intro“, l’ultimo brano composto per l’album “Il bello d’esser brutti”, in 2 versioni, di cui una con la collaborazione di Bianca Atzei. “Una riflessione sulla mia vita e sulla mia carriera. Sul sistema in cui ero incastrato. Insomma in questo pezzo ho voluto raccontare tutto il brutto che ho vissuto in questi anni“, dichiarò J-Ax in un’ intervista rilasciata a allmusicitalia.it.
E tra questi brani rientra senza ombra di dubbio “Un Bel Viaggio“. Qui si racconta della crescita, di una maturità raggiunta, di una consapevolezza e di una responsabilità maggiore di chi ha una famiglia e un figlio. “Non volevamo crescere ma è successo tutto a un tratto […]. Adesso c’hai la family e dipende da te“. Questi alcuni dei frammenti più emblematici del ritornello del pezzo presentato a Sanremo 2023.
Gli Articolo 31 sono orgogliosi della loro storia, andando oltre tutte le difficoltà di questi 30 anni ma consapevoli di avere sempre dalla loro parte i loro fan, appartenenti a diverse generazioni, che riescono ad emozionarsi ancora sulle loro note.
Articolo 31 in concerto a Catania: la scaletta dell’evento