Catania

Sparatoria a Catania, manca solo il movente: le novità

pistola
Anche l'ultimo ricercato coinvolto nella sparatoria di Nesima, avvenuta qualche giorno fa, è stato preso. Di seguito le novità sul caso.

Anche l’ultimo ricercato coinvolto nella sparatoria di Nesima, avvenuta qualche giorno fa, si è costituito, presentandosi presso gli uffici della squadra mobile. Adesso, dunque, sono tre i fermi per l’omicidio del 27enne albanese e per il tentato omicidio del 43enne che si trova ricoverato nel reparto di ortopedia al Policlinico di Catania.

Il 27enne Giovanni Di Benedetto è stato il primo ad essere fermato, in quanto gravemente indiziato, in esito agli elementi acquisiti, della commissione di tali reati nonché di quelli di porto e di illegale detenzione di armi.

Le indagini, coordinate da questo Ufficio ed eseguite dalla Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile etnea, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti ed in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, elementi che dimostrerebbero come Di Benedetto sarebbe, in concorso con altri, l’autore dell’omicidio ai danni del cittadino albanese e del tentato omicidio ai danni di un altro soggetto italiano (tuttora ricoverato).

Le investigazioni hanno tratto origine dalla segnalazione, giunta lo scorso 30 giugno, intorno alle ore 13:19, presso la Sala Operativa della Questura di Catania, con cui si rappresentava che vi era stata l’esplosione di colpi di arma da fuoco e che a seguito di ciò vi era stato il ferimento di due persone.

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Sul posto, già presente altro personale di polizia che aveva provveduto a cinturare la zona, operatori della Squadra Mobile, unitamente ad agenti specializzati del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, dopo avere effettuato accurata ispezione dei luoghi interessati dagli eventi,
hanno rinvenuto, tra le altre cose, una pistola semiautomatica calibro 38, tre bossoli e cinque proiettili del medesimo calibro.

Dopo la commissione dell’omicidio e del tentato omicidio, Di Benedetto si è allontanato dai luoghi, rendendosi irreperibile e così determinando l’esigenza di emissione del fermo.

Le indagini in corso, anche per risalire alle motivazioni dell’azione omicidiaria – ragioni che allo stato sembrano potersi ricondurre a contesti illeciti – e per meglio chiarire la dinamica dei fatti a eventuale presenza di altri soggetti, sono state connotate dalle dichiarazioni rese da persone abitanti nella zona, dalla disamina di immagini di sistemi di video sorveglianza di interesse – consentendo di risalire alle fasi antecedenti al delitto, fin dal momento in cui i due soggetti attinti dai colpi sono arrivati in via Cantone Santo n. 10.

In relazione a tali fatti in data 1.7.2023 Di Benedetto è stato sottoposto al fermo di indiziato di delitto emesso da questo Ufficio di Procura, venendo condotto prima presso gli Uffici della locale Squadra Mobile e, successivamente, ultimati gli atti di rito, associato presso la Casa Circondariale catanese di “Piazza Lanza”.

Il quadro indiziario raccolto ha poi permesso all’Ufficio di Procura di richiedere ed ottenere dal competente Giudice per le indagini preliminari, la convalida del provvedimento di fermo e l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.

La scorsa notte è stato eseguito il secondo fermo e, nel pomeriggio di oggi, il terzo ricercato si è presentato spontaneamente negli uffici della squadra mobile. In totale, quindi, avrebbero preso parte alla sparatoria cinque persone, tutte identificate. Il quadro comincia, così, a delinearsi. Adesso bisogna chiarire il movente che ha portato queste cinque persone a riunirsi in un appartamento dell’Iacp in via Santo Cantone dove si è consumato un omicidio.