Nel 2007, le Nazioni Unite hanno scelto il 2 aprile per far ricorrere la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo (World Autism Awareness Day). Si tratta di un’occasione per parlare di questo delicato disturbo neuropsichico, sensibilizzare sull’argomento e non dimenticarsi delle famiglie e delle persone che ogni giorno hanno a che fare con questo.
Il 2 aprile, inoltre, ricorre la Giornata internazionale del libro per bambini: c’è una qualche correlazione tra i due eventi? Sono solo i bambini ad essere affetti da autismo? Ai microfoni di LiveUnict è intervenuta la Dottoressa Vera Caltabiano, consigliera dell’associazione “Un futuro per l’Autismo” ed esperta in questo campo.
Autismo e Giornata internazionale del libro per bambini: sono legati?
Oggi ricorrono dunque due giornate mondiali: una per la consapevolezza sull’autismo e l’altra dedicata al libro per bambini. Accomunati dalla data, si potrebbe pensare che i due eventi siano legati, per esempio, dal coinvolgimento dei bambini.
La Dottoressa Caltabiano, però, invita a fare attenzione: “L’idea che l’autismo riguardi solo i bambini non è precisamente corretta – afferma ai microfoni di LiveUnict -. È vero che l’autismo è un disturbo che si presenta nella primissima infanzia, ma poi continua nel tempo, interessando anche gli adulti.
Un bambino che ha questo disturbo se lo porterà dietro tutta la vita, quindi in realtà la giornata del 2 aprile non è dedicata solo all’autismo infantile, ma in generale a tutte le persone che soffrono di questa patologia. Sicuramente quindi accostare questi due eventi può essere un incentivo all’approfondimento e all’attenzione che si deve dare all’argomento anche per quanto riguarda i bambini, ma non solo loro”.
“Le persone con autismo – aggiunge ancora l’esperta – difficilmente hanno la capacità di leggere e comprendere quello che leggono. Questa caratteristica è riservata a quelli ad altissimo funzionamento. Difficilmente, quindi, purtroppo, l’autistico può approfondire gli argomenti con i libri, a meno che non siano poi tradotti in termini visivi e comunicativi diversi dagli operatori“.
La situazione in Italia
“Nel nostro Paese sono presenti circa 550 mila famiglie che hanno una persona col disturbo dello spettro autistico al loro interno – continua la Dott.ssa Caltabiano –. In particolare, nella provincia di Catania 1 bambino su 59 nati è autistico“.
Per quanto riguarda la diagnosi, nel 2023 è abbastanza semplice arrivarci: “Ormai ci sono dei test clinici che danno una diagnosi sufficientemente precoce e precisa – dice la Dottoressa -. I neuropsichiatri sono perfettamente in grado di poter fare questa diagnosi molto presto e quindi si può intervenire rapidamente”.
Inoltre, come ricorda Ansa, a marzo 2023 i centri clinici e socio-sanitari per l’autismo e gli altri disturbi del neurosviluppo censiti in Italia sono oltre 1.200, di cui solo 294 (25%) al Sud e nelle Isole. Per quanto riguarda l’utenza, secondo l’Istituto superiore di sanità (Iss) 629 centri offrono prestazioni per l’età evolutiva e 517 per l’età adulta, per un totale di 782.929 utenti, di cui 78.242 con diagnosi di autismo.
Autismo: la diagnosi negli adulti
Il trattamento del disturbo per i bambini è più facile: “Di solito i genitori si accorgono subito che c’è qualcosa che non va – racconta l’esperta -. Le persone affette dallo spettro autistico ad alto funzionamento, la cosiddetta ‘sindrome di Asperger’ invece, pur essendo appunto comunque autistiche, non manifestano segni evidenti da piccole e quindi possono avere una diagnosi più ritardata nell’età delle elementari. Alcuni, addirittura, quelli che adesso hanno 30/40 anni, possono non aver avuto una diagnosi e arrivarci a questa età.
Certamente da adulti la mente è molto più strutturata, la facilità di intervento nei bambini piccoli è data proprio dalla duttilità del sistema nervoso centrale sul quale si può intervenire con dei trattamenti adeguati e validati per questo tipo di disturbo. Negli adulti è più difficile sicuramente, ma non è impossibile, anche se gli obiettivi che ci si pone sono più limitati rispetto a quelli per un bambino”.
L’autismo, dunque, non tocca solo i bambini: durante questa Giornata, come sottolinea la Dottoressa Caltabiano, è bene ricordarsi che anche gli adulti possono essere affetti da questo disturbo.