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Molto spesso, il divario tra il Nord e il Sud Italia viene pensato come un argomento appartenente alla storia. Tuttavia, la condizione di sottosviluppo del meridione, un tempo indicata come “questione meridionale”, non sembra affatto essere stata risolta. Infatti, a prescindere dalle condizioni più evidenti come i divari tra la disponibilità delle infrastrutture nelle due metà del Paese o ancora, i livelli di concentrazione dell’attività produttiva, esistono altri indicatori che descrivono questa situazione allarmante.
Per esempio, dalle ultime indagini compiute dall’ISTAT riguardo le quattordici città metropolitane italiane è evidente che i centri del Sud Italia si trovano sempre qualche passo indietro rispetto alle loro corrispondenti settentrionali. Un caso tra tutti, Catania, ma anche le altre due città metropolitane siciliane, Messina e Palermo, e ancora Napoli, hanno ottenuto risultati sempre minori rispetto a centri come Roma, Milano o Bologna.
Città metropolitane: Catania tra i centri con meno laureati
Tra gli indicatori presenti nello studio dei profili delle città metropolitane negli anni 2020-2022 è presente quello del livello di istruzione. Nello specifico, l’analisi dell’ISTAT si è concentrata sugli abitanti delle città metropolitane in possesso del diploma di scuola secondaria di II grado o del titolo di studio terziario di I, II o III livello.
Il tema dell’istruzione è proprio uno di quelli in cui la città metropolitana di Catania ha ottenuto i valori più bassi. Infatti, secondo i dati raccolti dall’ISTAT, se città come Milano, Bologna e Roma sono quelle dove si può vantare la più alta quota di titoli di studio terziari, la città etnea si trova nella fascia delle città metropolitane con incidenza minore. Infatti, se le prime sono riuscite ad ottenere un valore che oscilla tra il 29% e il 31%, nel caso di Catania e di altre città del Sud Italia, il punteggio non supera il 18% della popolazione. Inoltre, come è possibile vedere dal grafico fornito dall’ISTAT, la città metropolitana di Catania si trova nella fascia più bassa sia per quanto riguarda la popolazione con il diploma di scuola secondaria di II grado che per i dati relativi agli abitanti con una laurea di I, II o un titolo di studio terziario di III livello.
Reddito pro capite: a Catania quasi la metà di quello di Milano
Sebbene quello dell’istruzione sia un tema decisamente rilevante, anche considerando il crescente dato relativo all’abbandono scolastico al Sud Italia, un dato che non può passare inosservato è quello relativo al reddito per abitante per singola città metropolitana.
Infatti, secondo quanto rilevato dall’ISTAT, quello del comune di Catania è pari a 9,844 euro e si tratta del più basso rispetto ai capoluoghi delle città metropolitane. Tuttavia, il dato ancora più interessante deriva proprio dal confronto con i valori del reddito pro capite delle altre tredici città italiane. Questo perché è possibile vedere risultati come quello di Milano, il cui comune fa registrare un reddito pro capite pari a 23,202 euro, vale a dire più del doppio di quello di Catania. La differenza tra il reddito pro capite di Milano e di Catania, “la Milano del Sud”, si allenta lievemente considerando anche i comuni che rientrano nell’intero territorio della città metropolitana, anche fuori dal comune capoluogo.
Le altre città siciliane: i dati ISTAT
Come anticipato, la situazione di Catania non è unica tra le città metropolitane: infatti, ad essere qualche passo indietro sono per lo più le città del Sud Italia, in particolare Napoli, Messina e Palermo. D’altra parte, per quanto riguarda il livello di istruzione, Palermo e Napoli completano i gradini più bassi insieme a Catania per quanto riguarda i possessori di un diploma di scuola secondaria di secondo grado. E la situazione non cambia di molto considerando la popolazione con un titolo di studio terziario: infatti, Palermo ha ottenuto il dato più basso tra le quattordici città metropolitane, insieme a Napoli, Cagliari e Catania. Importante sottolineare come nel campo dell’istruzione, la città metropolitana di Messina si posiziona nella fascia bassa per i valori ottenuti riguardo i diplomi di scuola superiore pur ottenendo un valore medio per la popolazione con un titolo di studio terziario.
Sul piano del reddito pro capite, i valori di Palermo e Messina rimangono coerenti con la situazione di “arretratezza” del Sud Italia. Infatti, per quanto riguarda il reddito per abitante del comune capoluogo, Palermo si classifica terzultima, precedendo Catania e Napoli, mentre Messina ottiene il quintultimo posto. Infine, analizzando i valori totali dei comuni della città metropolitana, inclusi quelli della prima e della seconda cintura e gli altri comuni, Palermo fa registrare un reddito pro capite pari a 9,451 euro e Messina un valore pari a 10,444 euro, decisamente bassi rispetto ai 19,747 euro di Milano o ai 18,062 di Bologna.