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Giornata della memoria 2023, Schifani: “nostro dovere fermare il germe razzista”

GIORNATA DELLA MEMORIA
Giornata della memoria 2023, oggi si ricordano gli orrori dell'olocausto: ecco le parole di alcuni noti personaggi politici.

Giornata della memoria 2023: il 27 gennaio si ricorda l’orrore dell’Olocausto, una ricorrenza essenziale per non dimenticare quanto accaduto durante la seconda guerra mondiale. Oggi molti esponenti della politica hanno fatto delle dichiarazioni importanti riguardo questa ricorrenza, tra cui il Presidente Mattarella e il presidente della Regione Renato Schifani.

Giornata della memoria 2023: l’intervento di Mattarella

Ogni anno, il Giorno della Memoria, istituito con legge nel 2000, ci sollecita a ricordare, a testimoniare e a meditare sui tragici avvenimenti che attraversarono e colpirono l’Europa nella prima metà del secolo scorso, il Novecento; definito, da alcuni storici, non senza ragione, come “il secolo degli Stermini”. Lo facciamo, sempre, con l’animo colmo di angoscia e di riprovazione” ha dichiarato il Presidente Mattarella.

Mattarella: “fondamentali pari dignità ed eguaglianza”

Mattarella ha parlato anche delle linee politiche intraprese in quegli anni: “Il regime fascista nel 1938, con le leggi razziali agì crudelmente contro una parte del nostro popolo. È di grande significato che la Costituzione volle sancire, all’articolo 3, la pari dignità ed eguaglianza di tutti i cittadini, anche con l’espressione “senza distinzione di razza“. Taluno ha opinato che possa apparire una involontaria concessione terminologica a tesi implicitamente razziste. I Costituenti ritennero, al contrario, che manifestasse, in modo inequivocabile, la distanza che separava la nuova Italia da quella razzista. Per ribadire mai più”.

Le dichiarazioni di Schifani

Ma non solo Mattarella, anche il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani ha rilasciato delle dichiarazioni riguardo la ricorrenza: “Desidero esprimere a nome mio e del governo regionale un sentito messaggio di vicinanza alle comunità ebraiche residenti in Sicilia e alle famiglie di tutti coloro che hanno pagato il prezzo della violenza, della discriminazione e dell’intolleranza“.

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Il governatore infine ha sottolineato che: “Anche la Sicilia  è stata teatro, tra il 1938 e il 1945, di quelle profonde ingiustizie che hanno segnato per sempre le sorti di ebrei, italiani e stranieri, ma anche di numerosi siciliani che furono catturati e deportati nei campi di concentramento. È impegno solenne di questo governo prevenire e combattere ogni germe di razzismo che possa insinuarsi nella nostra comunità, promuovendo quanto più possibile la conoscenza della storia e un’informazione che si richiami ai valori della solidarietà, della convivenza e della tolleranza, gli unici che possano dirsi alla base di una società giusta e solidale”.