Numero chiuso Medicina: ulteriori modifiche potrebbero essere dietro l’angolo. Soltanto nelle scorse ore Anna Maria Bernini, Ministra dell’Università, ha ufficialmente presentato attraverso una lettera pubblicata dal Corriere della Sera un gruppo di lavoro incaricato di individuare le soluzioni migliori, dunque le eventuali modifiche, in merito al meccanismo di selezione ed all’accesso.
Numero chiuso Medicina: il gruppo di lavoro
Il gruppo di lavoro, di cui in queste ultime ore non si fa che parlare, è stato istituito presso il Ministero dell’Università e della Ricerca con l’obiettivo di esaminare le criticità e capire se sia il caso di eliminare il numero chiuso o se basti aumentare il totale di numeri di posti messi a disposizione annualmente. In merito a quest’ultimo punto, è bene ricordare che già negli ultimi anni si è registrato un notevole incremento, per i più non ancora sufficiente. Si punterebbe, in ogni caso, a cambiare il sistema di selezione partendo dal reale fabbisogno di medici e sanitari. I coinvolti dovrebbero, poi, affrontare il tema delle specializzazioni.
Secondo quanto esplicitato dalla stessa Ministra Bernini, questa speciale commissione coinvolgerà tanto il mondo accademico quanto il Ministero della Salute, senza dimenticare la conferenza delle Regioni e gli ordini professionali.
Le prime proposte utili a “definire un programma di accesso alla facoltà di Medicina ragionato ed efficace” dovrebbero arrivare a breve: già entro il prossimo trimestre, secondo quanto indicato da Bernini. Ciò, ad ogni modo, non impedirà agli studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiori di confrontarsi con i Tolc (previsti dalla riforma Messa), dal prossimo 13 aprile.
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Bernini: “Accesso sostenibile a Medicina”
Nel frattempo la Ministra dell’Università ha dichiarato di voler “individuare un accesso sostenibile a Medicina, che sia una risposta alla richiesta attuale di professionisti da parte del servizio sanitario e del mondo produttivo”.
“Un sistema della formazione che sappia mantenere standard di efficienza elevati – ha concluso Anna Maria Bernini – . Lo stesso deve valere per le scuole di specializzazione”.