Catania

Catania, truffa sui carburanti: indagati e sequestri per 25 milioni

Indagini e sequestri per 25 milioni di euro a Catania. Di seguito la vicenda che vede coinvolte numerose persone per una truffa sui carburanti.

I militari della Guardia di Finanza di Catania e i fuzionari dell’Agenzia di accise, dogane e monopoli hanno sequestrato beni per un valore di 25 milioni di euro nei confronti di otto società e aperto un’indagine per 8 persone per una presunta truffa sui carburanti. 

I sequestri sono stati effettuati nelle province di Catania, Palermo, Enna, Catanzaro e Reggio Calabria. Secondo l’accusa, gli indagati, avrebbero avrebbero commercializzato prodotti petroliferi illecitamente introdotti nel territorio nazionale per la successiva rivendita a basso costo, evadendo l’Iva e accise, e venduto gasolio uso agricolo e miscele non autorizzate fraudolentemente destinati all’uso autotrazione.

Un primo gruppo avrebbe introdotto in Italia quantitativi di prodotto energetico da Austria, Germania, Repubblica Ceca, Romania e Slovenia formalmente indirizzati a due depositi in provincia di Verona e Catania.

Il secondo gruppo, con base nel Catanese, avrebbe effettuato cospicui acquisti di gasolio per uso agricolo e prodotti energetici «allungati» con oli esausti di scarsa qualità in tre depositi di Reggio Calabria, Gioia Tauro e Palermo per poi commercializzarli in Sicilia senza versare le imposte. Infatti, durante le indagini, sono stati sequestrati oltre 125.000 litri di carburanti.

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I coinvolti nell’indagine sono Antonio Siverino, Francesco Siverino, Alfredo Liotta, Christopher Cardillo, Debora Sangrigoli, Pietro Bonanno, Nicola Amato, Alessandro Primo Tirendi, Roberto Domenico Tirendi, Gianni Luca Zizzo, Salvatore Giuffrida, Alessandro Spampinato, Valentina Aveni, Salvatore Gresta, Rosario Cristian Santoro, Vincenzo Zera Falduto, Dino Di Lorenzo, Daniel Francesco Salute, Emilio Romeo Liotta Guarnieri.

Le indagini ruotano attorno a due gruppi, Siverino di Adrano e Tirendi di San Giovanni La Punta.