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Quando L’Arco Azzurro divenne quello “dei Baci”: lo scorcio siciliano scelto da Perugina

arco dei baci
Il geosito Arco Azzurro, conosciuto anche come "l'Arco dei Baci", è uno degli scorci paesaggistici più suggestivi della costa siciliana. Ecco cosa lo rende così speciale.

Il geosito Arco Azzurro è un monumento naturale che, con la sua particolare conformazione, si rivela uno degli scorci paesaggistici più suggestivi della costa siciliana. Si tratta di una passerella naturale di roccia che raggiunge quota 11 metri sul livello del mare e che collega le due sponde di un piccolo fiordo.

Situato a Mongerbino, una frazione di Bagheria (nel Palermitano), per la sua particolare rilevanza scientifica e culturale, nel dicembre 2012 è stato riconosciuto come geosito di interesse nazionale: una singolare architettura geologica che è testimonianza attiva dei processi che hanno formato e modellato la parte della costa nord occidentale della Sicilia. Grazie alla sua bellezza ha da sempre esercitato un certo fascino sui turisti: ecco perché viene considerato “l’Arco degli innamorati”.

Quando fu “L’Arco dei baci”

La Sicilia, con i suoi panorami e paesaggi mozzafiato, è stata ed è ancora spesso fonte di ispirazione, anche per celebri spot pubblicitari: anche l’Arco Azzurro lo è stato. Negli anni Settanta, infatti, il grande pubblico conobbe questo sito naturalistico grazie allo spot della Perugina, che pubblicizzò i famosi cioccolatini romantici battezzando questa passerella “Arco dei Baci”.

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In realtà, però, questo luogo era già noto al pubblico: addirittura dagli anni Trenta l’arco fece la sua comparsa sulle cartoline. Negli anni Cinquanta, inoltre, divenne un luogo di villeggiatura molto amato dai turisti francesi, con il “Village Magique Capo Mongerbino“. Proprio a Mongerbino, infatti, si trova una delle spiagge siciliane più famose: è la Baia dei Francesi, conosciuta anche come “Spiaggia dei Francesi” o “Ai Francesi”.

Come visitarlo?

Dopo essere stato “inaccessibile” per più di trent’anni, durante i quali si è potuto godere della sua bellezza soltanto dal mare, dal giugno del 2017 è possibile visitare quest’area anche via terra.

Il luogo, infatti, è stato confiscato alla mafia e acquistato dal comune bagherese, per poi essere riqualificato con tecniche ed interventi a bassissimo impatto ambientale per preservare l’ecosistema del luogo.

Questo grazie anche al lavoro dell’Associazione di Promozione Turistica “Natura e Cultura”, della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) di Bagheria, della SIGEA (Società Italiana di Geologia Ambientale), della Coop Sociale “Lavoro e solidarietà” e della Associazione sportiva ASD Master che ne hanno avuto affidata la gestione dal Comune di Bagheria.

Oggi, per visitarlo bisogna pagare un contributo di 2 euro, che servirà per la gestione, la manutenzione e la pulizia del luogo. Si invita però chi volesse recarvisi a controllare su Google gli orari di apertura che, per il momento, sono disponibili solo per il sabato e la domenica.

Gli eventi

Grazie alla sua ampia terrazza sul mare, il sito si presta bene all’organizzazione di eventi, soprattutto a quelli a cui partecipare al tramonto, come concerti o lezioni di yoga e pilates.

A tal proposito si ricorda, per esempio, che dal 22 al 24 luglio 2022, al Geosito Arco Azzurro si terrà l’Abla Fest, un festival ormai giunto alla sua terza edizione, che mira alla promozione del territorio.

A proposito dell'autore

Gabriella Maria Agata Ventaloro

Nata a Catania nel 2002, studia scienze e lingue per la comunicazione. È appassionata di lingue straniere, arte, fotografia e scrittura e ama vedere il bello in ogni cosa. Collabora con la redazione di LiveUnict da giugno 2021 e la coordina da aprile 2023.

Email: g.ventaloro@liveunict.com