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Bambino deceduto in ospedale: salma sotto sequestro

Ospedale San Marco di Catania
È  deceduto all'ospedale San Vincenzo di Taormina il piccolo di 4 anni, Domenico Bandieramonte. Secondo i familiari, il bambino è morto a causa di un batterio contratto nell’ospedale San Marco di Catania.

È  stata aperta l’inchiesta sulla morte del piccolo di 4 anni, Domenico Bandieramonte, deceduto all’ospedale San Vincenzo di Taormina. La madre del bambino sostiene che il figlio sia morto a causa di un batterio contratto nell’ospedale San Marco di Catania, dove Domenico era ricoverato per un disturbo intestinale.

Secondo le ricostruzioni della famiglia, la causa del batterio entercocco risiede nell’applicazione di un sondino. Il batterio ha successivamente colpito tutti gli organi, dal cuore ai reni. La salma è ora posta sotto sequestro e verrà disposta l’autopsia per capire meglio le cause del decesso.

Tuttavia, la madre ha sottolineato come i medici dell’ospedale di Taormina abbiano fatto il possibile per salvare il bambino.

“Il piccolo pazientespiega l’Aspè stato ricoverato presso il reparto di Terapia intensa Cardiochirurgica, è stato sottoposto a cure intensive, ma il disperato quadro clinico non ha lasciato margine ad alcun miglioramento clinico. Pertanto, a seguito di accurati esami diagnostici e di una lunga procedura di accertamento di morte encefalica, ne è stato costatato il decesso. Tutto il personale medico e paramedico e la Direzione dell’Asp Messina si stringe al dolore dei familiari”.

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Anche il mondo del politica cerca giustizia per l’accaduto. “Si accertino al più presto le cause e le eventuali responsabilità che hanno portato al decesso del piccolo Domenicodichiara il deputato del M5S all’Ars Giovanni Di Carostroncato in ospedale, a quanto pare, da un batterio killer. Di certo c’è che le infezioni contratte nelle corsie d’ospedale sono troppe. Personalmente, lo denuncio da tempo: ho presentato in merito un’interrogazione all’Ars più di 3 anni fa e ancora attendo risposte”.

Di Caro racconta inoltre: “L’atto parlamentare, presentato a giugno del 2019 e trasmesso al governo regionale il 22 luglio dello stesso anno sta facendo le ragnatele negli uffici dell’assessorato alla Salute senza che nessuno si sia degnato di darci risposte. Eppure si tratta di un fatto grave, come testimoniano le numerose denunce che ho raccolto in merito da cittadini e medici. Ci sono gravissime criticità sulle gestione, sorveglianza e controllo delle infezioni correlate all’assistenza, (Ica), come sono gravi le criticità sul contrasto all’antibiotico resistenza. L’assessore Razza ci dica cosa sta facendo per arginarle”.