L’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio etneo di Catania, ha segnalato un aumento graduale dell’attività esplosiva al cratere di Sud-Est dell’Etna. Questa volta, nella notte tra il 22 ed il 23 maggio, le eruzioni hanno prodotto una cospicua emissione di cenere in direzione sud, che raggiunge la quota di circa 5.000 metri sul livello del mare.
Per questa nuova fase eruttiva, l’Ingv ha emesso un avviso per l’aviazione (Vona) di colore rosso, cioè il massimo livello di allerta, che però non ha avuto impatto sull’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini. Secondo l’Ingv, l’emissione di cenere si è interrotta intorno alle 4 del mattino.
Durante la notte l’Etna ha emesso boati, lava e cenere e Catania, come spesso succede, si è risvegliata sotto un sottile strato nero: una sabbia finissima questa volta che, nonostante non abbia avuto ripercussioni sul traffico aereo, è comunque fastidiosa, pericolosa e difficile da rimuovere.