Ancora qualche ora dalla tregua del maltempo: la Sicilia orientale, e la città di Catania in particolare, si preparano all’arrivo del ciclone tropicale Medicane. Il termine è un neologismo derivato dalla fusione dei termini inglesi “Mediterranean” e “Hurricane” e si tratta di un fenomeno atmosferico simile a quelli di natura tropicale.
Proprio per la giornata di oggi la Protezione Civile della Regione Siciliana ha diramato un bollettino meteo dove le zone di Messina, Catania, Siracusa e Ragusa, nella parte di costa orientale dell’Isola, sono colorate di arancione, livello di preallerta. Tuttavia, solo in tarda serata è previsto un significativo peggioramento delle condizioni climatica, mentre a far da padroni in questa giornata saranno i venti che soffieranno con grande intensità da Est.
Meteo Sicilia, paura “Medicane”: è ufficiale, domani allerta rossa
Ciclone Medicane: Catania si prepara
Nella giornata di ieri e ancora per oggi, il comune di Catania sta intervenendo per liberare la città dai detriti e dal fango trasportati dal fiume d’acqua causato dalle forti precipitazioni. Militari e mezzi dell’esercito sono impegnati anche nella messa in sicurezza di Scordia, dove un uomo è deceduto e la moglie risulta ancora dispersa.
Misure di intervento analoghe si attendono anche nelle zone di Messina, Siracusa e Ragusa, proprio perché l’intera costa orientale dell’Isola è in allerta. “Noi siamo pronti – ha spiegato Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile –. Si sta facendo il possibile, vediamo cosa succederà domani e dopodomani e verificheremo. C’è un Centro coordinamento soccorsi attivo, coordinato dal prefetto, con funzioni di monitoraggio territoriale. C’è una mobilitazione nazionale, anche con il direttore dell’emergenza dei vigili del fuoco ha già disposto l’invio di squadre da altre regioni. Il direttore regionale della Protezione civile si riserverà di chiamare altre forme di volontariato”.
L’ordinanza firmata da Pogliese
Proprio in previsione di un peggioramento delle condizioni climatiche nelle prossime ore, il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ha firmato ieri un’ordinanza che prevede una serie di chiusure per le giornate di oggi e venerdì, al fine di prevedere possibili spostamenti e non mettere a rischio i lavoratori. Più nello specifico, si dispone:
- la chiusura degli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado pubblici e privati;
- la chiusura delle attività commerciali (compresi tutti i mercati all’aperto), eccezion fatta per farmacie, degli esercizi di vendita di prodotti alimentari e di beni di prima necessità, nonché chiusura al pubblico di tutti gli uffici comunali, ad eccezione dei servizi ritenuti essenziali
la chiusura al pubblico di tutti gli uffici comunali, ad eccezione dei servizi ritenuti essenziali (Gabinetto del Sindaco) e uffici di supporto agli organi (Giunta e Consiglio comunale, Uff. protocollo generale, Polizia Municipale, Protezione Civile, Manutenzione, Servizio Verde, Anagrafe e Stato civile in sede centrale e presso le varie sedi distaccate); - la chiusura dei Cimiteri Comunali, fatta eccezione per l’eventuale accoglimento delle salme;
- la chiusura di tutti gli impianti sportivi pubblici e privati;
- la chiusura del Giardino Bellini e tutti i Parchi Comunali;
- limitazione dell’uso dell’auto e il divieto alla circolazione di cicli e motocicli;
- divieto ai cittadini di transitare nei pressi di aree già sottoposte ad allagamento/ esondazione, frane e smottamenti di terreno;
divieto ai cittadini di stare nei pressi di alberi e strutture precarie e cartellonistica; - alle imprese di costruzione il controllo degli ancoraggi dei ponteggi, gru e oltre ogni struttura presente nei cantieri edili.
Il provvedimento è nato dopo l’incontro Prefettizio alla presenza del Capo di Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, in cui si è stabilita la necessità di pianificare misure necessarie a salvaguardare i cittadini.
Nel frattempo, la Giunta Musumeci, convocata in seduta straordinaria e urgente proprio nella sede di Catania, ha deliberato lo stato di emergenza regionale. Il Presidente ha anche chiesto al governo centrale la necessità di emanare una legge speciale con una dotazione di almeno di tre miliardi al fine di contrastare il rischio idrogeologico e le frane provocate dagli eventi climatici estremi.