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Green pass lavoro, dalle novità per badanti alle regole per parrucchieri: le FAQ

Green pass lavoro
Green pass lavoro: il Governo risponde ad altre perplessità degli italiani. Emergono ora regole dure per badanti e chiarimenti per altre categorie.

Green pass lavoro: arrivano nuove FAQ del Governo utili a chiarire dubbi assai diffusi, soprattutto dopo l’estensione introdotta lo scorso 15 ottobre.

Badanti sprovviste devono lasciar casa

Arrivano delucidazioni dal Governo riguardanti l’utilizzo del Green pass per badanti. Nello specifico, emerge che chi svolge la professione di badante non potrà più lavorare se non munito di certificazione verde. Infatti, dalle FAQ si legge che se la badante non possiede il Green pass non potrà accedere al luogo di lavoro” e se convivente “dovrà abbandonare l’alloggio” poiché prevale il “diritto della persona assistita di poter fruire senza soluzione di continuità della assistenza ricorrendo ad altro idoneo lavoratore“.

Inoltre, il Governo chiarisce che non sono dovuti vitto e alloggio, oltre allo stipendio, a badanti sprovviste di passaporto vaccinale. Se, infine, la badante è convivente e positiva al Covid, “non potrà allontanarsi dalla casa nella quale vive” per la quarantena.

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Green pass lavoro: parrucchieri ed estetisti

I parrucchieri, gli estetisti e gli altri operatori del settore dei servizi alla persona, invece, devono “controllare il pass dei propri eventuali dipendenti” ma non devono “richiederlo ai clienti, né questi ultimi sono tenuti a chiederlo a chi svolge l’attività lavorativa in questione“.

Commercio all’aperto e lavoratori stranieri

Facendo riferimento al Green pass lavoro, il Governo chiarisce che l’obbligo “non è collegato al fatto che la sede in cui si presta servizio sia all’aperto o al chiuso“. Di conseguenza, questo riguarda anche l’attività di commercio all’aperto, ovvero quegli operatori la cui “sede lavorativa” è collocata all’aperto.

Inoltre, da Palazzo Chigi chiariscono che il possesso della certificazione “è richiesto anche ai lavoratori stranieri ove debbano svolgere la propria attività lavorativa presso aziende o pubbliche amministrazioni italiane“. In caso di autotrasportatori stranieri sprovvisti del certificato, “è possibile utilizzare il personale dell’azienda italiana per le operazioni di carico/scarico“.

Scadenza della certificazione verde

Infine, per quanto riguarda la scadenza, si legge che “il Green pass deve essere valido nel momento in cui il lavoratore effettua il primo accesso quotidiano alla sede di servizio e può scadere durante l’orario di lavoro, senza la necessità di allontanamento del suo possessore“.

Ciò vale, ovviamente, nel caso in cui la certificazione venga rilasciata dopo aver effettuato un tampone.