È online l’ultimo rapporto Almalaurea, che presenta i dati relativi a tutti i laureati del 2020. Tra questi, anche gli studenti che hanno conseguito il titolo presso il dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. Si parla di circa 765 laureati che, nonostante la pandemia, hanno raggiunto i propri obiettivi a fronte dei 705 dell’anno precedente. Di questi 742 hanno compilato il questionario su cui si è basato il Consorzio interuniversitario, quindi i dati riportati si basano solo su di loro.
AlmaLaurea 2021, con quali lauree si guadagna di più?
Laureati al Disum: il 50% lavora durante gli studi
La prima informazione che richiama l’attenzione è la netta prevalenza delle donne tra chi consegue il titolo al Disum: il 77% è di genere femminile, mentre solo il 23% è di genere maschile. Questo è un dato che si rivela costante negli ultimi anni.
Per quanto riguarda l’età alla laurea, invece, la media è di 25,2 anni e la percentuale più alta è di coloro che si sono laureati tra i 23 e i 24 anni (37,3%).
Un altro dato interessante riguarda la percentuale dei laureati con esperienze lavorative durante gli studi; infatti, ben la metà (il 50%) dei laureati 2020 ha avuto questo tipo di esperienza e addirittura alcuni di loro hanno proseguito il lavoro anche post-laurea.
Voto di laurea
Almalaurea rende noti anche i dati riguardanti i voti: la media del punteggio degli esami è 26,4, mentre la media del voto di laurea è 102/110. È importante riportare anche la media della durata degli anni di studio che, nonostante si stia parlando di lauree triennali, è di 5,2 anni.
Nelle statistiche vengono riportati anche dati sui giudizi sull’esperienza universitaria: da questi leggiamo che l’82,1% dei laureati è complessivamente soddisfatto del suo percorso di studi.
Infine, l’86,1% intende proseguire gli studi dopo il conseguimento del titolo ed in particolare il 73,7% vuole studiare per una laurea magistrale biennale.
Formazione post-laurea
Dopo aver reso noto il profilo medio dei laureati, Almalaurea riporta dati anche sulla formazione post-laurea. Da queste informazioni emerge che il 72,5% si è iscritto ad un corso di laurea di secondo livello, mentre tra coloro che hanno deciso di non iscriversi ad un altro corso di laurea, il 36,2% ha fatto questa scelta per motivi lavorativi.
Inoltre, il 20,3% dei laureati ha partecipato ad almeno un’attività di formazione post-laurea, come per esempio collaborazione volontaria (4,7%), master universitario di primo livello (5,1%) e stage in azienda (5,8%).
Condizione occupazionale
In generale, il tasso occupazionale dei laureati in Scienze Umanistiche nel 2020 non è molto alto. In particolare, quello degli uomini è del 27,5%, mentre quello delle donne è del 19,5%. Questi sono dati che fanno riflettere considerando le informazioni riportate nel profilo dei laureati, secondo le quali la percentuale di laureate donne è di gran lunga maggiore rispetto a quella degli uomini (77% contro 23%).
Inoltre, per quanto riguarda la retribuzione mensile netta, troviamo piccolo ulteriori dislivello: gli uomini percepiscono 773€, mentre le loro colleghe donne 750€.
Caratteristiche del lavoro attuale
Per quanto riguarda la professione svolta, vediamo che il 51% dei laureati lavora part-time, di cui la maggior parte (il 38,5%) svolge professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, anche se non particolarmente pertinente al titolo di studio. Inoltre, ben il 76% lavora per enti privati, mentre il 14,6% lavora nel privato.
Utilità della laurea nell’attuale lavoro
Ciò che lascia l’amaro in bocca è che, secondo il report Almalaurea, solo il 31,3% dichiara l’effettiva efficacia della laurea nel lavoro svolto, mentre il 39,6% afferma che la laurea è stata poco o per nulla efficace.
Nonostante questo, però, la soddisfazione per il lavoro svolto in una scala da 1 a 10 è di 7,4; di conseguenza, si evince che la laurea non direziona la scelta della tipologia del lavoro da intraprendere, ma rende sicuramente un candidato più appetibile e arricchisce la sua preparazione, espandendo certamente il personale bagaglio culturale.