Vanni Calì, l’ingegnere catanese rapito ad Haiti e tornato in città dopo settimane di timori e apprensione, entra all’interno della squadra tecnica dell’Amministrazione Comunale. Lo annuncia il sindaco etneo Salvo Pogliese dopo avergli dato il bentornato all’interno della comunità cittadina.
“L’ingegnere Vanni Calì, che conosco e apprezzo da parecchi anni, ritornato da pochi giorni tra i suoi cari dopo il terribile rapimento ad Haiti, farà parte della squadra tecnica dell’Amministrazione Comunale – dichiara Pogliese –, che si avvarrà del contributo strategico di un valoroso professionista nell’interesse della Città di Catania che durante i giorni della prigionia, ha trepidato per le sue sorti”. Calì è stato ricevuto dal sindaco nella mattina di oggi, giovedì 8 luglio, assieme alla figlia Alessia, dopo il forzato periodo in mano alla gang di rapitori di Haiti, dove si trovava per un realizzare un progetto finanziato dall’Ue a uno dei paesi più poveri del mondo.
“Insieme a Vanni Calì – ha aggiunto il sindaco Pogliese – valuteremo le modalità più idonee e possibili in base alle norme vigenti, per valorizzare la sua lunga esperienza in questa fase di rilancio della città, dopo i duri colpi del dissesto e della pandemia. È il nostro modo concreto, nel pubblico interesse, per esprimere vicinanza e solidarietà a un nostro concittadino che ha subito inaccettabili violenze ma che è riuscito ritornare tra i suoi familiari sano e salvo, con tanta voglia di ricominciare”.
Commosso per l’accoglienza nel Municipio di Catania, Vanni Calì, ha ringraziato il sindaco Pogliese per la proposta di collaborazione “che accetto con entusiasmo – ha detto l’ingegnere – perché conosco la sincerità del sindaco e la sua linearità e sia perché mi consente di riprendere un discorso di servizio alla mia Città. Voglio mettere alle spalle questo tremendo periodo – ha aggiunto Calì – che mi ha oltremodo segnato convinto che è qui in Sicilia e a Catania che voglio trascorrere il resto della vita. Ho subito violenze incredibili che talvolta mi hanno fatto pensare che non sarei mai più tornato vivo. Ringrazio ancora il governo italiano e tutti i connazionali che hanno espresso in ogni modo la loro vicinanza alla mia famiglia. E soprattutto ringrazio il sindaco Pogliese, che si è sempre tenuto in contatto con i miei cari congiunti che erano in apprensione per le mie sorti e per la possibilità di dare il mio contributo professionale per la Città”.