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Discoteche: sì alla riapertura, ma non si potrà ballare in pista

discoteca affollata
Foto archivio.
L'Italia inizia a colorarsi di bianco ma non c'è ancora una data per la riapertura delle discoteche. L'idea è quella di riaprirle applicando protocolli specifici e utilizzandole come centri vaccinali per i più giovani.

Con le graduali riaperture del Paese che avverranno nelle prossime settimane e il passaggio alla zona bianca di molte regioni, riemerge la questione discoteche. Le discoteca resta una delle poche attività che neanche in zona bianca potrà svolgere tutti propri servizi. Non c’è ancora, infatti, per le discoteche una data certa di riapertura. 

A tal proposito, il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri ha dichiarato: “Spero che le discoteche riaprano presto, stiamo facendo degli esperimenti a Milano e a Gallipoli per vedere ciò che accade affinché possano riaprire in sicurezza, magari diventando dei veri e propri centri vaccinali.

La proposta è quella di riaprire le discoteche in zona bianca, ma ad aprire saranno soltanto i servizi di bar e di ristorazione, senza la possibilità di ballare in pista. Inoltre, si lavora ad un protocollo sulla riapertura in sicurezza delle discoteche, che prevede l’utilizzo della mascherina senza la necessità del distanziamento sociale.

In particolare, anche il Commissario per l’emergenza Figliuolo ha chiesto di considerare questi protocolli per l’eventuale ripartenza del settore e la possibilità di somministrare il vaccino ai ragazzi proprio all’interno delle discoteche.

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Io mi auguro che possano riaprire quanto prima con lo strumento del green pass, con tampone a 72 ore. Ma potrebbero anche diventare centri per la somministrazione del vaccino, per raggiungere i soggetti più giovani“, ha continuato Sileri.

Il protocollo per la riapertura, quindi, dovrebbe prescrivere anche l’obbligatorietà del green pass, l’utilizzo di materiali monouso, la tracciabilità attraverso l’acquisto dei biglietti online e la sanificazione dei locali.