Scuola

Concorso ordinario scuola: come sarà la “nuova” prova

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Concorso ordinario scuola: il Decreto sostegni Bis cambia le carte in tavola e arriva la modalità semplificata. Come cambia la prova per i candidati?

Concorso ordinario scuola: il 20 maggio è stato approvato il Decreto Sostegni Bis, che permette finalmente di sbloccare definitivamente la questione concorsi scuola. La ripartenza, tuttavia, sarà graduale e – secondo quanto dichiarato dalla sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia – si procederà per gradi. L’obiettivo è quello di mettere in cattedra tutti i vincitori del concorso ordinario entro settembre 2022. Ma cosa cambia rispetto a prima?

Concorso ordinario scuola: prima i docenti STEM

Sempre secondo le dichiarazioni di Floridia, i primi ad affrontare le prove saranno i docenti STEM (Science, Tecnology, Engineering, Mathematics). La motivazione sarebbe legata alla mancanza di docenti specialmente in queste aree e, dunque, alla necessità di coprire al più presto i posti vacanti.

“La procedura partirà subito ma sarà graduale, si comincia, infatti, con i docenti di materie STEM, di cui c’è grande penuria, per poi proseguire di seguito con le altre figure”, ha dichiarato Floridia. Verosimilmente, dunque, le prove per questa categoria potrebbero svolgersi entro o durante l’estate e le graduatorie essere pronte per settembre 2021.


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Concorso ordinario scuola: come sarà la nuova prova

Il cambiamento più significativo è quello che riguarda lo svolgimento della prova e la struttura della stessa. Per snellire e semplificare le procedure, infatti, il Decreto Bis prevede delle modalità semplificate. Cosa cambia rispetto a quanto stabilito dal precedente bando ( DD n. 401 del 20 aprile 2020)? Il bando originario prevedeva una (eventuale) preselettiva qualora il numero dei candidati fosse troppo alto; due prove scritte e una prova orale, oltre che la valutazione dei titoli.

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La nuova prova, con modalità semplificate, prevede invece che non ci siano preselettive. Si prevede, inoltre, una sola prova scritta a risposta multipla per verificare le conoscenze del candidato o della candidata sulla disciplina della classe di concorso per la quale concorre. Altre domande (sempre a risposta multipla) saranno dedicate, invece, all’informatica e all’inglese. Resta, naturalmente, la valutazione dei titoli.

Nella bozza del decreto c’è anche una prova orale, ma non è ancora chiaro se le competenze relative ai 24 CFU saranno testate in qualche modo.(