La pigna siciliana rappresenta da sempre un simbolo di buona fortuna, salute e prosperità, al punto da essere regalata ai novelli sposi, in occasione di nascite, lauree e altre ricorrenze. I siciliani, infatti, non sono di certo estranei alla scaramanzia. Pertanto, tra i diversi portafortuna, dal comunissimo peperoncino rosso alla Trinacria, non accade raramente che si trovino esposte in casa, sui balconi o all’esterno dei palazzi anche le pigne siciliane in ceramica, finemente lavorate e coloratissime.
Al di là del suo significato scaramantico, comunque, la pigna siciliana in ceramica (famosissima e molto apprezzata quella di Caltagirone) ricopre ormai a pieno titolo, come la Trinacria, i Pupi e altri simboli locali, il ruolo di vessillo dell’Isola, e nel tempo è diventata elemento distintivo e immediatamente riconoscibile di questa terra. Ma qual è il suo significato?
Fecondità, fortuna, forza vitale: i tanti significati della pigna
In verità, la pigna non appartiene esclusivamente all’immaginario allegorico della Sicilia, poiché, al contrario, essa possiede radici antichissime ed è possibile ritrovare la sua simbologia anche in storiche civiltà come quella babilonese, egizia e greca classica. Pur cambiando collocazione e sebbene raccontata in miti e tradizioni orali differenti, i suoi significati non variano eccessivamente da una cultura all’altra e sono giunti ai giorni nostri intatti e immutati.
Si parla di significati, al plurale, proprio perché sono diverse le valenze emblematiche che la pigna accoglie in sé.
In primo luogo, già all’alba dei tempi, all’immagine della pigna è stata fatta corrispondere l’idea del divino e dell’immortalità. Essendo il frutto di un albero sempreverde, il pino per l’appunto, che non perde mai tutte le sue foglie nemmeno durante l’inverno, essa incarna il concetto di forza vitale e di eternità.
Anticamente, inoltre, non era inusuale che a questo frutto legnoso fosse associato il concetto dell’uovo cosmico, legato, quindi, alle teorie sulla nascita e origine del mondo e dell’essere umano. Non stupisce, quindi, che alcuni filosofi, tra cui Cartesio, individuassero nella pigna un riferimento alla ghiandola pienale, collocata al centro del cervello, luogo in cui, anticamente, si riteneva che si trovasse la sede dell’anima e, pertanto, il punto in cui i concetti e le impressioni del mondo erano immagazzinate.
Tra i molti significati, comunque, quello che più resta permeante, specialmente nella tradizione sicula, è quello che lega la pigna all’idea di fecondità e forza generatrice di vita. Questa correlazione è derivata, con molta probabilità, dalla presenza all’interno della pigna di moltissimi “figli”, i pinoli, che abbondano al suo interno. Non a caso, pertanto, era consuetudine, ma lo è ancora oggi, regalare ai novelli sposi delle pigne, augurando loro l’arrivo di molti figli.
Pigna siciliana in ceramica: tradizioni sull’Isola e uso comune
In Sicilia, come accennato, la tradizione popolare vuole che la pigna venga donata in segno beneaugurale alle coppie di nuovi sposi, perché porti loro prosperità e fecondità e garantisca, quindi, il concepimento di molti figli. In passato, infatti, era prassi adornare la camera da letto degli sposi per la prima notte di nozze con le pigne, in segno di fertilità.
Ancora oggi, comunque, è d’uso regalare le pigne in ceramica in occasione dei matrimoni, sebbene ai nostri giorni l’uso di questi piccole opere della manifattura nostrana sia stato ampliato a moltissime altre occasione, come nascite, anniversari, lauree, o in occasione di trasloco in una nuova abitazione.
Staccandosi dalla sua simbologia legata al divino o alla fertilità, infatti, ai nostri giorni la pigna siciliana costituisce un portafortuna, disancorato da contesti specifici, e, pertanto, adatto a tutte le occasioni.
Andando oltre le valenze allegoriche, tra l’altro, si tratta di un manufatto di grande pregio ed eleganza e, proprio per questo, esposto in casa, posto a decorare muretti, balconi, cancelli ed esterni degli edifici o, semplicemente, venduto come souvenir.
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La produzione artigianale
Il ceramista plasma con grande maestria e attenzione ai dettagli ogni singola pigna siciliana, lavorata e decorata rigorosamente a mano. Si parte dalla forgia della calotta di base e del piede di appoggio, che verranno uniti soltanto in seguito, dopo una prima fase di asciugatura.
Una volta congiunte le due componenti si passa alla modellazione si ciascuna delle brattee della pigna, un’operazione che richiede grande attenzione e manualità. Infine si procede alla cottura dello smalto con colori che possono passare dal bianco, al blu, all’avorio, al bordeaux, verde e molti altri.
Il risultato finale è un manufatto armonioso, che, grazie alle sue tonalità vivaci, ricorda i colori dei paesaggi siciliani, dal turchese del mare al rosso intenso del magma dell’Etna. Un vero must have per i turisti ma anche per gli abitanti di Sicilia.