LโEtna continua a sprigionare tutta la sua energia: nelle scorse ore chi abita alle pendici del vulcano ha assistito al quattordicesimo parossismo.
Le ceneri prodotte dal susseguirsi delle attivitร vulcaniche hanno percorso gran parte dello Stivale, giungendo perfino in Emilia-Romagna e nelle Marche. A rilevarlo รจ lโArpa Marche, lโAgenzia Regionale per la Protezione Ambientale.
“Lโeruzione dellโEtna, la piรน grande emissione di anidride solforosa (SO2) dellโEtna per quel che riguarda il recente passato, ha emesso in atmosfera decine di Kilotoni di tale sostanza – si dichiara – ; i venti spiranti nel catanese, prevalentemente di scirocco, hanno determinato lo spostamento di particelle carboniose e la caduta di cenere anche in altre cittร siciliane e hanno via via interessato il centro-sud dellโItalia, principalmente la Sardegna, il Lazio, la Toscana, lโEmilia Romagna e lโUmbria.
Quantitร piรน scarse si sono spinte anche nelle altre regioni centrali, tra cui anche nelle nostre Marche, come dimostra il rilevamento di particelle carboniose ritrovate nelle centraline”.
LโArpa ha anche aggiunto: “Nei giorni successivi, pur permanendo il susseguirsi di eruzioni, lโanidride solforosa emessa dal vulcano ha viaggiato verso est stante il disporsi dei venti dai quadranti occidentali, tanto da raggiungere anche parte dei Balcani“.
Lโultimo evento parossistico risale a ieri, 17 marzo, nonostante il forte rimbombo non si ravvisano pericoli per abitanti e abitazioni, ma se da un lato lโEtna regala spettacoli da cartolina, dallโaltro lato la Coldiretti denuncia gli ingenti danni e i disagi che ceneri e lapilli hanno generato nelle cittร e nelle campagne circostanti.
Secondo lโIstituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio Etneo di Catania, anche in questo caso il recente parossismo ha riguardato il cratere Sud-Est del vulcano.
Lo scienziato Marco Viccaro ha dichiarato al Corriere che lโepisodio “conferma che il vulcano รจ ancora molto carico di energia, associabile principalmente agli importanti volumi di magma ricco in gas che hanno fatto ingresso nel suo sistema di alimentazione verso la fine del 2020 e che ancora devono trovare un loro completo trasferimento in superficie. ร proprio questo considerevole contenuto di gas che controlla sia la cadenza ritmica delle eruzioni, che nelle ultime settimane presentano frequenza nellโordine dei 2-3 giorni (50-70 ore), sia la straordinaria energia dei fenomeni eruttivi”.
Secondo Viccaro proprio “lโabbondanza di gas e le modalitร con le quali esso viene rilasciato comportano una produzione rilevante di ceneri vulcaniche”. E aggiunge: “Lโelevata energia delle eruzioni, in grado di sviluppare colonne eruttive con altezze anche nellโordine dei 10-12 km, e le dimensioni fini delle ceneri vulcaniche fanno sรฌ che questโultime possano essere portate nei livelli alti della troposfera e disperse su distanze anche di migliaia di chilometri”.
Si ricorda, inoltre, che il 15 marzo, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato un decreto che prevede la “mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale della protezione civile in supporto della Regione Siciliana” per “gli eccezionali eventi connessi all’attivitร dell’Etna” dal 16 febbraio scorso e per “concorrere all’assistenza e al soccorso alla popolazione colpita dagli eventi”.