Ieri mattina l’Etna è tornata in attività con il settimo evento parossistico dal 16 febbraio 2021. In particolare, una forte pioggia di lapilli e cenere lavica si è registrata ieri sul versante est del vulcano, (Zafferana Etnea, Santa Venerina), dalle 8.39. Lapilli sono caduti anche a mare tra Stazzo e Riposto. In particolare sono due le bocche eruttive e l’altezza raggiunta dall’attività è di circa 300 metri. Si tratta del settimo evento parossistico registrato dallo scorso 16 febbraio.
Per quanto riguarda l’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo una rapida fase di incremento fino a valori molto elevati, alle 9.20 è stato osservato un repentino decremento fino a valori medio-bassi. Ma l’ampiezza del tremore ha poi raggiunto valori elevati. Le sorgenti risultano localizzate al di sotto del Cratere di Sud Est ad una profondità di circa 2.500 metri sopra il livello del mare. L’attività infrasonica è è anch’essa elevata L’analisi dei dati clinometrici ha mostrato variazioni a tutte le stazioni in concomitanza all’episodio di fontana di lava, con valori massimi (circa 3 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano.