È polemica per la richiesta avanzata da Letizia Moratti, neoassessora alla Sanità e vicegovernatrice, al commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri. La neoassessore aveva chiesto di fornire i flaconi di vaccini più in fretta alle regioni con una maggiore densità abitativa, con più mobilità e che contribuiscono in modo significativo all’incremento del Pil. È stata la stessa Moratti a parlarne con i capigruppo di maggioranza e opposizione lunedì pomeriggio. La richiesta è ad oggi in fase di invio e verrà discussa in una conferenza fra Stato-Regioni a Roma.
Tuttavia non si sono fatte attendere le risposte. C’è chi infatti vede un’evidente riferimento alla Lombardia, sicuramente gravemente colpita dalla crisi sanitaria e che, a differenza di altre regioni soprattutto del Sud Italia, ha livelli del prodotto interno lordo maggiore. In altre parole, Moratti chiede di prendere in considerazione non solo fattori puramente demografici e sanitari, ma anche economici per determinare i tempi di distribuzione del vaccino.
La risposta del ministro della Salute
Lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, ha spiegato attraverso un post che: “Tutti hanno diritto al vaccino indipendentemente dalla ricchezza del territorio in cui vivono. In Italia la salute è un bene pubblico garantito dalla Costituzione. Non un privilegio di chi ha di più”. Mentre più diretti sono stati alcuni esponenti politici come Carmela Rozza, consigliera del PD: “Se è vero, e stento a crederlo, è evidente che ci troviamo di fronte a un tentativo di distrarre l’attenzione dai problemi della gestione del Covid in Lombardia”; e Massimo De Rosa, capogruppo M5s: “Criteri discutibili se non discriminatori”.
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Le polemiche hanno portato l’assessorato alla Sanità a precisare con una nota le parole della Moratti. Il riferimento fatto al Pil non è pienamente collegato al concetto di “ricchezza” di una regione, bensì alla richiesta di una più semplice “accelerazione nella distribuzione dei vaccini in una Regione densamente popolata di cittadini e anche di imprese, uno dei principali motori economici d’Italia. Se si aiuta la ripresa della Lombardia, si contribuisce in automatico alla ripresa dell’intero Paese”. Dello stesso parere il Presidente della Lombardia, Attilio Fontana: “Le integrazioni mi sembrano estremamente coerenti e logiche e ascolteremo cosa ne pensa Arcuri”.