La plurisecolare storia del Ponte di Messina, e della sua mancata realizzazione, si arricchisce di un altro tassello. Dal programma di utilizzo dei fondi del Recovery Fund approvato dal governo, alla sezione “infrastrutture in Sicilia” manca la voce relativa al Ponte sullo Stretto. Uno smacco per il governatore Nello Musumeci, tra i più attivi sostenitori del viadotto, e per l’assessore Falcone.
“Il Recovery Plan lei sa cosa è? Io leggo ogni tanto i titoli sui giornali sull’argomento – sbotta il governatore a Messina, a margine di un incontro sulla zona Falcata alla soprintendenza dei beni culturali – ma non mi pare che il governo nazionale si sia confrontato con la Regione siciliana per capire quali siano le priorità”.
Nel piano di recupero per la Sicilia è assente il Ponte sullo Stretto, malgrado si parli da tempo della struttura. A mancare è soprattutto l’atteso confronto tra Regione e Ministeri, con la prima come l’ente più autorevole quando si tratta di conoscere le priorità per la Sicilia.
“Nonostante le sollecitazioni al Ministero delle infrastrutture – aggiunge Musumeci -, non c’è stato un confronto sereno e razionale da parte del governo nazionale con la Regione per capire da dove cominciare. Riteniamo che ci siano opere medie e grandi da realizzare, cominceremo con le mega opere nella misura in cui sapremo quali e quanti progetti potranno essere presentati ed entro quale periodo”.
Il governatore, infine, chiude sull’esigenza di un dialogo e tende ancora una volta la mano verso Roma: “Sono convinto che nelle prossime settimane arriverà il confronto. Il discorso sul ponte è aperto da 140 anni, per noi ci vuole questo collegamento stabile sullo Stretto di Messina per consentire il celere movimento di persone e merci”.