“La Sicilia da domenica sarà gialla? Ne prendiamo atto con soddisfazione e continueremo a lavorare con lo stesso impegno messo in campo dall’inizio della pandemia. Nelle prossime ore, insieme all’assessore alla Salute Ruggero Razza, incontrerò il Comitato tecnico scientifico per valutare le misure da adottare alla luce della nuova classificazione. Sia chiaro: non è un liberi tutti!”. Con queste parole, il governatore della Regione Siciliana, Nello Musumeci, commenta la decisione di inserire l’Isola nella terza fascia di rischio arrivata nella giornata di ieri.
A partire dal 29 novembre, infatti, la Sicilia passa, assieme alla Puglia, in zona gialla. Tre regioni in zona rossa, Piemonte, Lombardia e Calabria, passano alla zona arancione. La decisione è stata presa dal ministro della Salute, Roberto Speranza, nella giornata di ieri, dopo aver preso visione dell’ultimo bollettino settimanale pubblicato dall’Istituto superiore di sanità. L’Rt in Sicilia è infatti calato ulteriormente rispetto alla settimana scorsa, passando da 1,13 a 1,04. Diminuisce, inoltre, il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e dei ricoveri, che si attesta leggermente al di sotto della soglia d’allerta.
Come conseguenza, in Sicilia riaprono al pubblico bar, ristoranti e pizzerie, con obbligo di chiusura alle 18. Viene meno, inoltre, l’obbligo di permanenza nel proprio comune. Si applicano anche le altre regole previste dal governo per la zona gialla, ma non è tutto. Come anticipato ieri dal governatore, in Sicilia potrebbero essere implementate nuove regole a corredo di quelle già stabilite dal DPCM del 3 novembre. Si attendono ulteriori novità in merito nelle prossime ore.