Zona arancione, altre cinque regioni dopo Sicilia e Puglia

Altre cinque regioni italiani passano alla cosiddetta “zona arancione“. Il peggioramento dell’indice del contagio da Coronavirus, sommato a una situazione di fortissimo stress del sistema sanitario, ha costretto all’estensione delle restrizioni in Abruzzo, Liguria, Basilicata, Toscana e Umbria. A partire da domani, mercoledรฌ 11 novembre, queste regioni dovranno, quindi, attenersi alle disposizioni restrittive relative alla zona arancione, non piรน a quella gialla.

A firmare l’ordinanza รจ stato il ministro alla Salute, Roberto Speranza, sollecitato dai dati elaborati dalla cabina di regia. L’ordinanza resterร  valida per i prossimi 14 giorni.

Potrebbero interessarti

La provincia autonoma di Bolzano, invece, ha scelto di decretare la zona rossa, cosรฌ come confermato dal governatore Arno Kompatscher. La situazione generale del Paese, comunque, resta in continua evoluzione, considerato che si sta procedendo al costante monitoraggio dei dati epidemiologici, relative a tutte le altre regioni d’Italia.

Previsione ancora piรน drastica per la Campania, che potrebbe passare direttamente da zona gialla a zona rossa, qualora la situazione delle terapie intensive e il numero dei contagiati dovesse peggiorare nettamente.

La situazione attuale

Con il passaggio di colore delle cinque regioni sopracitate, ammontano adesso a sette le regioni arancioni, mentre quattro, piรน la provincia autonoma di Bolzano, sono sottoposte ai protocolli restrittivi relativi alle zone rosse. Facciamo un quadro, quindi, della situazione attuale.

  • Zona rossa: Calabria, Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Bolzano.
  • Zona arancione: Sicilia, Puglia, Abruzzo, Liguria, Umbria, Toscana, Basilicata.
  • Zona gialla: tutte le altre regioni.
    ย 
Redazione

Redazione

Articoli scritti dalla Redazione.

Notizie Correlate

UNIVERSITA' DI CATANIA

METEO

Bentornato!

Accedi al tuo account

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo e-mail per reimpostare la password.