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Immunità di gregge, i medici dicono no: “Errore pericoloso, non ferma il virus”

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Botta e risposta da parte di circa 80 medici, che hanno pubblicato una lettera aperta su Lancet come reazione all'apertura di una petizione favorevole all'immunità di gregge e non al lockdown.

Evitare il lockdown per sviluppare l’immunità di gregge tra i giovani: è stata questa la petizione proposta online, la settimana scorsa, da un gruppo di medici, professori e scienziati, tra cui il professor Sunetra Gupta della Oxford University, per la quale hanno firmato più di 6mila scienziati.

Ma molti altri non ci stanno, e 80 tra psicologi, virologi, pediatri, epidemiologi, rispondono a questa proposta con una lettera aperta sulla rivista scientifica di ambito medico Lancet. Secondo i medici, infatti, arrestare il virus raggiungendo l’immunità di gregge è un errore pericoloso, inoltre non è in alcun modo supportato da evidenze scientifiche. Porre delle regole, invece, contribuisce a proteggere tanto la società quanto l’economia, almeno finché non arriveranno i vaccini adatti a combattere il contagio da Covid-19.

Tentare di raggiungere l’immunità di gregge, infatti, è troppo costosa, tanto in termini economici quanto, soprattutto, umani. Il virus, inoltre, non si arresterebbe: è già stato confermato da molteplici casi che, una volta guariti dal contagio da Coronavirus, esiste la possibilità di riprenderlo nuovamente, l’immunità è limitata. Piuttosto che tentare un approccio così pericoloso, in conclusione, gli 80 medici propongono nuove ed efficaci “misure di controllo della trasmissione del virus, affiancate da programmi sociali ed economici per aiutare i più vulnerabili e combattere le iniquità amplificate dalla pandemia”.