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Coronavirus, in aereo si rischia il contagio: il volo Londra-Hanoi diventa uno studio

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I voli in aereo sono un reale pericolo di trasmissione del virus. Lo hanno stabilito degli studi condotti su casi di trasmissione certificati dagli operatori sanitari. Anche in business class il rischio di contagio è elevato anche se si ha a disposizione più spazio.

I voli in aereo sono un pericolo per il rischio di contagio. I tragitti, specie a lungo raggio, sono quelli in cui il virus si trasmette facilmente, anche mantenendo il distanziamento sociale. Due casi sono passati al vaglio degli scienziati che ne hanno tratti importanti informazioni.

Il Caso 1

All’inizio della pandemia, due donne si sono recate a Milano e Parigi per eventi legati alla moda. Successivamente si recarono a Londra, da dove presero un volo per Hanoi. Era il primo marzo e una delle due donne aveva un po’ di mal di gola e di tosse, ma non presentava febbre. In quel periodo le compagnie aeree non avevano ancora preso alcuna precauzione per contenere il virus e la mascherina a bordo non era necessaria. Così, nelle circa dieci ore di volo, la donna aveva contagiato persone che erano stati a bordo con lei. Un’altra vicenda presa in esame conta che alcuni passeggeri che viaggiavano in aereo tra Boston e Hong Kong hanno contagiato due assistenti di volo.

Uno studio portato avanti da un gruppo di ricercatori vietnamiti dell’Istituto nazionale di igiene ed epidemiologia di Hanoi hanno preso in esame il focolaio sviluppatosi sul volo Londra-Hanoi, dove viaggiava la 27esse e hanno infine pubblicato i risultati sulla rivista Emerging Infectious Diseases. Scrive Nguyen Cong Khanh, scienziato che ha svolto lo studio insieme ad altri colleghi: “La donna, indicata come Caso 1, viveva a Londra da inizio febbraio. Il 22 febbraio, insieme alla sorella, sono andate a Milano, quindi a Parigi, per poi tornare a Londra il 25”.

In quel momento il contagio iniziava a diffondersi in Italia, ma pochissimi casi erano stati segnalati in Gran Bretagna. La donna era seduta in business class e aveva manifestato sintomi per tutto il tragitto. Si è recata in ospedale tre giorni dopo l’arrivo e successivamente le autorità sanitarie individuarono i 217 passeggeri e membri dell’equipaggio che si trovavano su quel volo. Di queste 12 persone in business class, due in economy e una persona facente parte dell’equipaggio sono risultate positive. Pertanto i ricercatori hanno dedotto che il virus può averli infettati solo durante quel volo.

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Sempre Khanh aggiunge: “Concludiamo che il rischio di trasmissione a bordo durante i voli a lungo raggio è reale e può creare focolai di dimensioni importanti, persino in aree come la business class, con maggior spazio tra i sedili. Finché il Covid-19 rappresenterà una minaccia e in assenza di test istantanei, le misure di prevenzione a bordo e prima dell’imbarco devono migliorare”.

Il Caso 2

Un altro studio invece ha preso in esame una coppia che volò da Boston a Hong Kong, sempre in business class, e ha contagiato due assistenti di volo. Ha affermato Deborah Watson-Jones della London School of Hygiene & Tropical Medicine, autrice di uno studio insieme ad altri colleghi sulla stessa rivista, che il genoma del virus trovato sui quattro era identico. Anche qui la deduzione resulta ovvia agli scienziati: l’unico posto dove le persone erano vicine per un tempo prolungato era l’aereo, quindi il contagio è potuto avvenire solo lì.