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Tutti pazzi per “Tenet” di Christopher Nolan, ma รจ davvero un capolavoro?

tenet film
Tenet di Christopher Nolan รจ al cinema giร  da qualche settimana e ancora se ne parla moltissimo. Ma รจ davvero il capolavoro di cui tutti parlano? Parliamone.

Incassi milionari (quasi 150 milioni di dollari nel mondo) per Tenet, il nuovo spy movie di Christopher Nolan, che dal 26 agosto scorso รจ tra i titoli di punta anche nelle sale italiane. Visto da piรน di 500 mila spettatori, il film di Nolan ha giร  guadagnato in Italia quasi 4 milioni di euro, confermandosi uno dei prodotti cinematografici piรน attesi del post-lockdown. Non che dovesse gareggiare con chi sa con quali nomi, ma รจ innegabile che l’ultima fatica del regista britannico abbia effettivamente riportato al cinema tutti, o quasi. Il punto รจ: tanto basta per fare di Tenet un successo?ย 

Disquisire sui film di Nolan รจ sempre abbastanza rischioso. Dai fautori del divertissement e dell’intrattenimento a tutti i costi ai cinefili che si prendono troppo sul serio โ€“ e che si farebbero tagliare un arto piuttosto che mettere in discussione i propri mostri sacri โ€“ il rischio รจ quello di prenderle da tutte le parti. Ma la temerarietร  a noi non manca, e allora eccoci qui a parlare di un intoccabile tra gli intoccabili, di un regista che รจ entrato a gamba tesa nel cinema hollywoodiano e che, per molti, ne ha cambiato le sorti. Perciรฒ, questo dente ce lo togliamo subito: Tenet di Christopher Nolan non รจ quel capolavoro che vogliono venderci a tutti i costi.

Il paradosso temporale

Il fatto che si tratti di un film complesso, caotico, dominato per 150 minuti da una tensione quasi parossistica, che fa viaggiare lo spettatore sui binari sconquassati di una trama intricata e cervellotica, non fa di Tenet la rivelazione dell’anno. Anzi. Basandosi sull’escamotage del paradosso temporale (decisamente abusato negli ultimi anni sia nel cinema che in TV), il film di Nolan sembra non prendere il volo mai.

O forse, lo fa ed esagera, salendo talmente in alto e a un ritmo talmente serrato da non riuscire a scongiurare il rischio di uno schianto rovinosissimo. Uno schianto, che trascina giรน anche lo spettatore, il quale non ha il tempo di assimilare, di lasciare che l’allucinazione fantascientifica svanisca per poi fare spazio alla riflessione. Cosรฌ, alla fine, restiamo col dubbio che qualcosa non stia in piedi come dovrebbe. Perchรฉ va bene l’adrenalina di una trama da lambiccarsi il cervello, ma il cortocircuito ingiustificato no.

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A questa tendenza a strafare, si somma poi il dubbio sull’audacia, in termini di innovazione, della costruzione della narrazione filmica. Una narrazione che โ€“ da Memento (2000) in poi โ€“ sembra quasi sempre la variazione di se stessa.

A dispetto del fascino di un montaggio scombinato e delle gioie del racconto multiplo, si ha infatti l’impressione che il cuore della narrazione risieda in una struttura di base piรน che tradizionale, piena di stereotipi e di convenzioni. Convenzioni che non aggiungono mai nulla di nuovo e che rischiano, alla lunga, di intrappolare il regista in un mero esercizio di stile. Ma forse, a Nolan, questo non interessa. Lo sappiamo tutti che vuole dirigere James Bond.

Personaggi o comparse?

Al di lร  della tendenza alla masturbazione da thriller fantascientifico, il punto debole di Nolan rimane perรฒ la scrittura. Seppur interpretati da attori di livello, i personaggi arrancano e non convincono. Non c’รจ caratterizzazione, non c’รจ empatia e lo spettatore, giร  sballottato tra salti temporali claustrofobici, non trova conforto neanche nella componente umana del film. Comparse piรน che individui in carne e ossa, i personaggi diventano cosรฌ pezzi dell’ingranaggio, sostituibili e intercambiabili, a contorno di una narrazione che rimane fredda e distaccata fino alla fine.

Distaccata come la protagonista femminile (Elizabeth Debicki), che risulta forse il personaggio scritto peggio. Stereotipata (bionda, algida e tormentata: vi ricorda qualcosa?) e seccante come poche, col mondo che rischia di finire per aria in quattro e quattr’otto, al protagonista intento a salvare l’umanitร  chiede stizzita: “E a me non ci pensi? Se finisce il mondo, muore anche mio figlio”. Il risultato รจ che, accecata dalla vendetta, alla fine fa quasi ammazzare tutti. Figlio compreso, naturalmente. Ma davvero le vedete cosรฌ le donne?

Al fianco di lei, poi, il marito (Kenneth Branagh), che dovrebbe essere il villain ma un villain non รจ. Promette torture atroci e morti dolorosissime, ma poi basta un attimo et voilร : intrappolato in un dramma personale a dir poco barboso. Al centro della scena, infine, il protagonista (John David Washington) e l’immancabile spalla (Robert Pattinson): due personaggi teoricamente complementari che perรฒ, messi assieme, hanno la profonditร  di una pozzanghera. Insomma, per citare Boris: basito lui, basita lei, basiti tutti e non se ne parla piรน.

Ma allora… Tenet รจ un brutto film? Nient’affatto. รˆ un bel film, che gli devi dire. Intrattiene, tiene alta la tensione, gli attori sono bravi, รจ piacevole e ben fatto. Le due ore e trenta seduta in poltrona (dopo tanto tantissimo tempo, il che certamente le rende dolcissime) volano. Pure se il volume sembra sempre troppo alto, pure se dopo un susseguirsi interminabile di spari, di botti, di esplosioni, di auto che inchiodano, di cazzotti e di musiche titaniche, che arrivano da destra, da sinistra, da sopra, da sotto (รจ questo il risultato dei cinema IMAX? No, grazie)… un filo tramortita ne esci. Ma okay, รจ un film d’azione, che t’aspetti? Nolan ha fatto il suo e, anche stavolta, l’ha fatto bene. Perรฒ, per caritร , smettetela di spacciarcelo per un filmone.

E no, non veniteci a dire che forse non l’abbiamo capito, e che ce lo dovremmo guardare una seconda volta. L’abbiamo capito, fatevene una ragione.

A proposito dell'autore

Antonietta Bivona

Giornalista pubblicista e direttrice responsabile della testata giornalistica LiveUnict. Dopo un dottorato conseguito presso l'Universitร  degli Studi di Catania, รจ ricercatrice in lingua e letteratura francese. Insegna nei corsi di laurea triennale e magistrale del Dipartimento di Studi classici, linguistici e della formazione dell'Universitร  degli Studi di Enna.

๐Ÿ“ง a.bivona@liveunict.com