Il Coronavirus ha fermato la vita, soprattutto quella lavorativa, di gran parte degli italiani. E l’ha cambiata, rendendola profondamente differente. Una volta finito il lockdown, i lavoratori italiani si sono affacciati ad un mondo differente, con richieste molto diverse da quelle precedenti alla chiusura totale dell’Italia.
Sulla base di questo, l’Adecco Group Italia ha stilato una classifica delle competenze professionali più richieste dopo la fine del lungo lockdown italiano. Come spiega Andrea Malacrida, country manager per Adecco, la situazione è cambiata in base “ai comparti produttivi che [in lockdown, ndr] sono rimasti operativi“.
Di conseguenza, “sono in continuo aumento le richieste per le professioni in ambito sanitario, particolarmente di infermieri […]. Cresce la richiesta di operai in ambito chimico e farmaceutico per la produzione di disinfettanti e mascherine (+ 40% rispetto a prima dell’emergenza)”.
“Crescono anche altri settori”, continua Malacrida su Forbes, “come ad esempio quelli legati ai beni di prima necessità: sale la domanda per le aziende del mondo della Grande Distribuzione Organizzata, dai magazzinieri per preparare la spesa on line agli addetti al trasporto (+60%), della logistica e delle attività legate all’e-commerce (+40%). In aumento infine la richiesta per addetti alle pulizie e interventi di sanificazione (+40%)”.
Cambiano, naturalmente, anche le competenze valutate al momento dell’assunzione: giudicare un candidato “non soltanto sulla base delle sue competenze hard ma anche delle sue soft skills o della capacità di operare in autonomia e senza un controllo diretto si rivela oggi fondamentale per qualsiasi azienda”.
Importante, infine, in lockdown come fuori dal periodo di chiusura totale, “fare affidamento sulla tecnologia, grande alleata in momenti come questi, e sulla capacità di ognuno di essere di supporto per l’altro, anche lavorando da casa”.