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Bonus Vacanze: solo 1 struttura su 5 aderisce

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Si cominciano a raccogliere a metà stagione estiva i primi dati sul bonus vacanza, incentivo per promuovere il turismo e la ripartenza economica in Italia, che fa parte del "Decreto Rilancio". I risultati non sono positivi: la maggior parte degli imprenditori non vuole aderire, perché lo ritiene poco vantaggioso.

L’estate si inoltra verso agosto e si cominciano a fare i primi conti sull’efficacia del Bonus Vacanze, misura integrata nel Decreto Rilancio, per favorire la ripartenza economica di strutture terziare specializzate nel campo del turismo, come alberghi, hotel, b&b e agriturismi.

I dati sono allarmanti: secondo quanto riportato da La Repubblica, solo 1 hotel su 5 ha deciso di aderire alla misura economica messa a disposizione dal governo. Il motivo è semplice: il bonus vacanza, infatti, offre un rimborso non immediato agli albergatori, il che sottintende un anticipo nei confronti del cliente. Il privilegiato sembra essere solo il cliente, che, al momento della fatturazione, ottiene subito lo sconto previsto per legge, a discapito del guadagno del titolare della struttura.

Il gestore, dunque, vedrà accreditarsi questo rimborso in tempi lunghi, quando di fatto al cliente, deve applicare subito lo sconto. Questo meccanismo non conviene a gran parte delle attività del settore e per questo le adesioni raccolte sono davvero poche in tutta la penisola. Molti albergatori si sono schierati contro il bonus, decidendo di non applicarlo. La maggior parte delle attività turistiche avrebbe preferito maggiore liquidità e i 2,4 miliardi di euro stanziati per il settore non bastano.


Bonus vacanze: la lista delle strutture aderenti in Sicilia