Università in pillole

Università, presidente rettori italiani: “Con una nuova ondata si chiude subito”

Aula università
Il rettore del Politecnico di Milano e presidente dei rettori italiani, Ferruccio Resta, parla delle modalità di ripartenza delle università italiane e della possibile chiusura in caso di nuovi contagi.

Bisognerà aspettare settembre per una ripartenza vera e propria del mondo universitario, anche se in questo momento sta facendo alcuni passi in avanti. È quanto emerso dall’intervista del Corriere della Sera al rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, nonché presidente dei rettori italiani.

Secondo le parole del rettore Resta, gli atenei italiani si stanno preparando ad una ripartenza subito dopo l’estate, dando però priorità alle matricole e a chi non può frequentare di presenza, come ad esempio i fuori sede o gli studenti stranieri. Per il resto degli studenti, invece, il presidente dei rettori italiani si augura di poter farlo tornare in aula, in piccoli gruppi e nel pieno rispetto delle norme anti-contagio: a tal proposito, una misura sarebbe quello di allungare gli orari di apertura e con più turni. Una possibilità prospettata, per esempio, sarà quella di regolarizzare l’apertura il sabato.

Nonostante la voglia di ripartire da parte delle università italiane, il rettore Resta non ha dubbi su come comportarsi in caso di una nuova ondata: “In quel caso si chiude subito. Ma intanto bisogna riaprire perché l’università è un percorso di crescita che si fa in comunità: le lezioni a distanza non bastano”, si legge nell’intervista sul Corriere della Sera. Tuttavia, la priorità di fare lezioni di presenza verranno date alle matricole e alle attività didattiche che prevedono laboratori; mentre le lezioni più teoriche potrebbero rimanere essenzialmente online, laddove c’è un’elevata affluenza di studenti.