Attualità

Coronavirus, verso la “fase 2”: cosa cambierà per lavoratori e clienti

Magazziniere a lavoro con la mascherina
Mentre i contagi iniziano a ridursi, si inizia a pensare all'Italia del futuro più prossima: ecco cosa prevederà la "fase 2" dell'emergenza Coronavirus

I numeri di contagi diminuiscono mentre cresce la speranza. L’emergenza Coronavirus, tuttavia, non è ancora e soltanto uno spiacevole ricordo: presto si potrebbe dare il via alla cosiddetta “fase 2”.

L’inizio di questo periodo, probabilmente successivo al ponte del 1° maggio (forse  con inizio il 4), non coinciderà con la riconquista della totale libertà. Gli italiani dovranno continuare a rispettare preziose disposizioni e iniziare a modificare alcune abitudini per fare in modo che la curva dell’epidemia, ora stabilizzata,  non registri una nuova impennata.

Nei prossimi giorni, infatti, il premier Conte potrebbe annunciare un nuovo decreto: quest’ultimo potrebbe dettare nuove disposizioni restrittive e prorogare i divieti di spostamento, certo, ma rappresentare anche un primo passo verso il ritorno alla normalità. Non si escluderebbe, infatti, la decisione di riaprire presto ma gradualmente le aziende.

Ma cosa potrebbe prevedere il programma della “fase 2” a cui starebbero lavorando gli esperti?

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Il nuovo lavoro in azienda

Nel caso in cui si optasse per la riapertura delle imprese, tuttavia, si continuerebbe ad evitare l’affluenza all’interno degli stabilimenti. Come? Lo smart working ed i turni alternati e divisi per fasce orarie e giornaliere sembrerebbero le soluzioni più utili, da applicare ancora per qualche tempo.

Disposizioni per i clienti

Mantenere la distanza di sicurezza resterà ancora la regola d’oro: per tale motivo, i clienti continueranno a mettersi in coda ed entrare gradualmente anche all’interno dei negozi fino ad ora chiusi.

Sarà invece necessario effettuare una prenotazione in caso di un taglio di capelli (e non solo): esercizi come centri estetici e saloni di bellezza, infatti, verranno occupati da un solo dipendente che fornirà il servizio ad una cliente per volta.

Chiunque lavorasse a stretto contatto con il pubblico, poi, dovrà continuare ad indossare i dispositivi di sicurezza come mascherine e guanti. Dal canto loro, i cittadini faranno lo stesso in luoghi affollati.

I negozi prossimi all’apertura

Alcuni settori sarebbero meno a rischio di altri: se si seguisse la graduatoria basata sui codici Ateco, i primi a tornare a lavoro potrebbero essere gli addetti  all’agricoltura e alle costruzioni, oltre che i cassieri dei punti vendita.

Le App

In merito alle App destinate al tracciamento, gli scienziati stanno prendendo in considerazione la possibilità di accantonare l’uso di singole applicazioni (diverse per ogni Stato) e partecipare a una soluzione unica per tutta l’Ue. L’app in questione (che rileverebbe i codici dei dispositivi attraverso il Bluetooth) dovrebbe fornire informazioni circa la positività dei soggetti mantenendo l’anonimato.