L’emergenza Coronavirus ha stravolto non poco le abitudini quotidiane e la normale vita degli italiani. Secondo il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, la normalità potrà essere riguadagnata soltanto quando si potrà fare affidamento sul vaccino. Fino ad allora, quindi, occorrerà convivere con uno stile di vita inusuale e facendo costante attenzione ai contatti e alle più quotidiane attività.
“Fino a che non avremo un vaccino – ha affermato Sileri, intervistato a Radio Capital – avremo accuratezza nei contatti e senso di responsabilità, che guiderà la ripresa e la riapertura delle attività. Nelle prossime settimane dovrà essere potenziata la medicina preventiva sul territorio. I test sierologici a disposizione sono tanti, vanno uniformati su scala nazionale. E vanno uniformate le indicazioni su chi fare i test, non possiamo pensare di farli a tutti gli italiani“.
Proprio oggi, infatti, un’azienda italiana ha avvertito di aver concluso gli studi necessari per il lancio di un nuovo test sierologico, che aiuterà a rilevare la presenza di anticorpi nei pazienti infettati. Ad aprile si dovrà richiedere il marchio CE e l’autorizzazione all’utilizzo in situazioni di emergenza.
“Lo tsunami che ha colpito il Nord Italia – ha continuato Sileri – si sta lentamente ritirando. E il blocco ha impedito che si diffondesse al Sud. Cala la pressione sul Sistema sanitario nazionale. In una situazione nuova, in cui ci si confronta con un nemico invisibile, sarà necessario fare una revisione di tutto ciò che è accaduto per scoprire responsabilità e per costruire un modello che possa funzionare in futuro“.