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Coronavirus: stop anche ai concorsi pubblici

concorsi pubblici

Sono tanti i concorsi pubblici previsti in questi giorni annullati per via del decreto legge emanato come risposta al pericolo del Coronavirus.

Il decreto legge varato dal Consiglio dei Ministri straordinario del 22 febbraio per contenere la minaccia del Coronavirus riguarda non solo l’isolamento dei focolai della malattia, ma anche l’annullamento di numerosi concorsi pubblici, rinviati a data da destinarsi.

Più nello specifico, il decreto parla di “sospensione delle procedure concorsuali e delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità”.

Coronavirus, concorsi pubblici: Bologna

Per precauzione sono state rinviate all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, le prove, sia quella scritta che quella pratica, del concorso congiunto tra l’Asl di Bologna, Azienda ospedaliero universitaria di Bologna, Azienda Usl di Imola e Istituto ortopedico Rizzoli per la copertura di posti a tempo indeterminato nel profilo di “Collaboratore professionale sanitario infermiere” previsto per i giorni 25 e 26 febbraio. La nuova convocazione verrà pubblicata il 21 aprile 2020 sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana.

Coronavirus, concorsi pubblici: Roma

Nella capitale, l’ordinanza emessa dalla sindaca Raggi ha previsto l’annullamento dei concorsi pubblici nazionali che erano previsti per questa settimana, nello specifico il provvedimento riguarda due concorsi banditi dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali le cui prove erano in programma il 24, 25 e 26 febbraio 2020.

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Tutti questi provvedimenti riguardano concorsi pubblici a carattere nazionale previsti per i prossimi giorni, mentre per quelli previsti in date più lontane del tempo non ci sono ancora disposizioni ufficiali.

Intanto salgono a sette le vittime in Italia per il Coronavirus. Il capo della Protezione Civile Borrelli ha però assicurato: “Non c’è nessuno senza assistenza sanitaria e senza il supporto della protezione civile” e l’Italia “resta un Paese sicuro”.

Meno sereno l’OMS. “Siamo profondamente preoccupati per l’improvviso aumento dei casi in Italia, Iran e Corea del Sud”. Queste le parole del direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus nel suo briefing quotidiano sul coronavirus precisando che “al momento fuori dalla Cina ci sono 2074 casi in 28 Paesi e 23 morti”.


Concorsi pubblici 2020: i bandi ancora attivi