Per favorire la crescita economica nel Mezzogiorno d’Italia, era stato varato col Decreto Legge n. 91 del 20 giugno 2017 un provvedimento denominato Resto al Sud che incentivava i giovani ad investire con l’apertura e la crescita di imprese, per favorire l’imprenditoria giovanile e la crescita economica del meridione con contributi economici molti dei quali a fondo perduto.
Inizialmente, il pacchetto di investimenti era rivolto a giovani o imprenditori fino ai 35 anni che volevano aprire un’impresa. Adesso sono stati ampliati i requisiti, spostando a 45 anni l’età massima, dando la possibilità anche ai liberi professionisti di partecipare e coprendo anche le aree del centro Italia colpite dal sisma nel 2016 e nel 2017.
Ecco, quindi, i nuovi requisiti:
- età compresa tra i 18 e i 45 anni;
- essere residenti in: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nelle aree dell’Italia centrale che rientrano nel c.d. cratere sismico. Infine, può accedere al finanziamento, chi pur non essendo residente, è disposto a trasferirsi nelle località pocanzi elencate entro 60 giorni (120 se residente all’estero) dall’accoglimento della proposta;
- non avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento;
- non essere titolari di altra attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017;
- se liberi professionisti, non risultare titolari di partita IVA, nei 12 mesi antecedenti alla presentazione della domanda per lo svolgimento di attività analoga a quella per cui è richiesto il finanziamento;
- non essere stati beneficiari di misuri dedicata all’autoimprenditorialità a livello nazionale negli ultimi 3 anni;
- non aver costituito imprese individuali o società, comprese le cooperative, con sede legale e operative nei territori in cui si intende richiedere il finanziamento. Per le società già costituite, la costituzione deve essere avvenuta dopo il 21 giugno 2017.
I settori in cui è possibile richiedere le misure a favore dell’imprenditoria nel meridione sono:
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- produzione di beni nel settore industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- fornitura di beni e servizi alle imprese e alle persone;
- servizi al turismo.
In base alle misure contenute nella disposizione legislativa, ai giovani imprenditori è riconosciuto un contributo fino a 50.000 €. Nel caso di società invece, tale contributo è da considerare per ciascun socio fino ad un massimo di 200.000 €. I contributi erogati, sono da considerare per il 35 % a fondo perduto, e per il restate 65 % come finanziamento a tasso zero da restituire entro 8 anni, di cui i primi due in pre-ammortamento.
Per poter richiedere i finanziamenti, bisogna inviare apposita domanda online tramite il portale Invitalia, che valuterà i progetti presentati entro 60 giorni dal ricevimento della domanda, con anche un colloquio con i proponenti e in seguito delibera sul finanziamento.