In un mondo che corre sempre più veloce, Netflix pensa a chi ha sempre meno tempo introducendo la velocità aumentata. È ancora in corso la sperimentazione – disponibile solo su alcuni tipi di dispositivi – di questa nuova funzione del popolarissimo servizio di streaming, che consentirebbe di aumentare la velocità di riproduzione di 1,5 volte rispetto al normale. Ciò consentirà di guadagnare molto tempo di visualizzazione arrivando fino a 36 ore di intrattenimento al giorno!
Questa non è certo una novità per il mondo digitale, infatti già YouTube ha introdotto la velocità aumentata (fino al doppio) per fruire di più contenuti in meno tempo. Quanto influisce però sull’effettiva godibilità del film? I ritmi di un film sono sapientemente architettati dal regista, l’artista della settima arte: velocizzare non vuol forse dire snaturare l’opera stessa? Le figure si muovono a scatti sullo schermo, le parole scorrono come scioglilingua pronunciati da Siri, un’interpretazione degna di un robot che rende difficile percepire la bravura dell’attore (e questa volta non sarebbe colpa del doppiaggio).
D’altra parte come biasimare chi, in preda a mille impegni, vorrebbe ottimizzare il tempo libero a propria disposizione, potendosi così concedere due episodi della propria serie preferita invece che uno solo. E i “maratoneti”? Anche loro avrebbero la possibilità di ingozzarsi di serie tv nella metà (quasi) del tempo, col rischio però di abituarsi tanto a quella frenesia da voler velocizzare anche la realtà che li circonda.
Il mondo digitale ci piace: avere il controllo su tutto ciò che guardiamo, riavvolgere o portare avanti il tempo premendo un tasto. È questo il calamitante fascino della nuova era computerizzata, ma resterà solo una comodità o si evolverà in una nuova concezione del tempo?