Arte In Copertina

Med Photo Fest 2019, Ferdinando Scianna: “La fotografia รจ come a truvatura”

Sono passati piรน di cinquantโ€™anni dal suo primo esordio come autore. I suoi scatti sono conosciuti in tutto il mondo. Il fotografo Fernando Scianna ha tenuto una lectio magistralis alcuni giorni fa nell'ambito della rassegna di Med Photo Fest 2019.

รˆ passato piรน di mezzo secolo dalla pubblicazione di โ€œFeste religiose in Siciliaโ€, opera a due mani, frutto di un rapporto raro tra il giovane fotografo ventenne di Bagheria e del maestro Leonardo Sciascia. Inizia cosรฌ, Scianna ricordando il suo primo libro in un incontro aperto a tutti, presso lโ€™auditorium Pietro Floridia, cui hanno partecipato fotografi, associazioni e appassionati. La lectio magistralis di Scianna รจ stata una delle tante tappe sparpagliate in Sicilia del Med Photo Fest 2019.

I suoi cinquantโ€™anni di carriera sono stati sempre accompagnati da libri, che lui stesso ha definito come โ€œprova dellโ€™esistenzaโ€ di ogni fotografo. Ha ripercorso in ordine cronologico la storia dei suoi lavori, raccontando al pubblico qualche retroscena degli scatti. Indelebile รจ il segno che ha lasciato in lui lo scrittore Leonardo Sciascia, il quale non ha mai dubitato della sua forza creativa e lโ€™ha sostenuto nei momenti piรน difficili della sua vita. Non per nulla Scianna lo ricorda come il suo โ€œangelo paternoโ€. โ€œSciascia fu criticato quando uscรฌ il mio primo libro e lui ne scrisse i testi โ€“ dichiara il fotografo โ€“ perchรฉ affermรฒ che la religiositร  siciliana non ha nulla di metafisico, come si vuol fare credere, ma รจ legata ad oggetti e culti da mettere in mostra allโ€™interno di una comunitร โ€.

Il successo delle foto di Scianna non si puรฒ associare solo allโ€™uso abile ed esperto della luce, la cui conoscenza รจ imprescindibile per tutti coloro che si approcciano alla fotografia. โ€œTutte le luci sono interessantiโ€ โ€“ ha affermato Scianna, rassicurando cosรฌ tutti i fotografi emergenti, anche non presenti in sala โ€“ โ€œperchรฉ sono insite nel culto dellโ€™immagine. Non esiste una luce perfetta, tutto dipende da come e cosa si vedeโ€. Pippo Pappalardo, esperto e critico fotografico, ha aggiunto: โ€œLa luce รจ la condizione stessa dellโ€™esistenza dellโ€™immagineโ€.

La missione di fotografo di Scianna รจ stata sempre portata a termine allโ€™interno di piรน cornici, quali il viaggio, la ricerca, gli incontri e le storie. Cornici che, a loro volta, coincidono con i contenuti. โ€œPer me la fotografia รจ come a truvaturaโ€ – ha esclamato Scianna. Truvatura รจ uno di quei tanti termini dialettali siciliani difficili da tradurre in italiano; letteralmente รจ ciรฒ che รจ stato trovato, il piรน delle volte sono i tesori nascosti, ma puรฒ spaziare di significato, in storie e racconti. La fotografia รจ, dunque, il mezzo per conservare quei tesori che il fotografo ha scoperto durante il suo viaggio affinchรฉ siano noti a tutti. Ciรฒ implica, appunto, viaggiare e d essere in costante ricerca.

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Un dato biografico di Scianna da non trascurare รจ il suo percorso universitario nella facoltร  di Lettere e Filosofia, poi volontariamente interrotto senza il raggiungimento del titolo. Tuttavia, la sua esperienza universitaria ha influito molto sul suo percorso di vita e professionale.ย โ€œHo incontrato persone fondamentali per la mia vita spiega l’autore – per esempio Cesare Brandi, uno dei piรน grandi critici dโ€™arte di questo paese, che รจ stato un mio maestro. Mi sono formato in maniera fondamentale attraverso la sua visione della forma e delle immaginiโ€. E, restando in tema di istruzione, insegnamento e magistri vitae, aggiunge: โ€œLa scuola diventa determinante quando incontri maestri. La scuola non deve essere fatta di professori, ma di maestri: se tu ne incontri uno, hai trovato un tesoroโ€.

Scianna ha intitolato il suo ultimo lavoro โ€œCoseโ€. Le lingue morte ci insegnano che questa parola, per riferirsi a un elemento specifico, deve essere necessariamente accompagnata da unโ€™altra parola. โ€œNel mio lavoro non cโ€™รจ questa accezione. La mia รจ unโ€™accezione fotografica โ€“ spiega ancora Scianna โ€“ e lโ€™avrei chiamato โ€œCose visteโ€, se non fosse un titolo di unโ€™opera che esiste giร , nata dalla penna di Victor Hugo. Per un fotografo รจ diverso, ha proprio unโ€™accezione fisica, cioรจ di ‘cose visibili che io ho visto’. Sono cose che appartengono a varie categorie, come oggetti, paesaggi, animali che io ho incontrato nel mio peregrinare nel mondo come fotoreporterโ€.

A proposito dell'autore

Maria Regina Betti

Laureanda in Lettere Classiche, appassionata di luci rosse e di rullini, si dedica alla fotografia digitale, analogica e istantanea.